La manovra finanziaria prevista dal governo porterà notevoli conseguenze anche per quanto riguarda banche e assicurazioni, le quali contribuiranno alla manovra 2019 con un gettito di circa 4,2 miliardi di euro. In base ai dati emersi dalle tabelle contenute nel documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles dal governo italiano, si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi l’effetto finanziario che deriverà dalla forte stretta sulla deducibilità delle svalutazioni per quanto riguarda le banche e dal notevole aumento delle tasse sui premi nel caso delle assicurazioni.
Secondo Repubblica non si tratterà di un vero e proprio aggravio d'imposta, bensì di uno slittamento degli obblighi fiscali che andrà a svantaggio degli istituti di credito e delle compagnie assicurative. Tutto ciò, ovviamente, potrebbe comportare anche un rincaro dei prezzi e questa sarebbe la conseguenza per i consumatori.
Cambierà l'aliquota dell'acconto d'imposta per le assicurazioni
Nel documento inviato dal governo italiano alla sede di Bruxelles si parla di una rideterminazione dell'aliquota dell'acconto d'imposta sui premi assicurativi. Attualmente l'aliquota è dovuta nella misura del 59 percento per l'anno 2019: la manovra prevede che sia rideterminata al 75 percento per il 2019 e al 100 percento dal 2021 in poi.
Non si dovrebbe trattare di un vero aumento della tassazione, ma la manovra è comunque destinata ad incidere sulla liquidità delle assicurazioni. A tal proposito il presidente di Generali Assicurazioni, Gabriele Galateri, ha commentato tale decisione proponendo di "prestare particolare attenzione al settore assicurativo, uno dei più importanti".
Molti dettagli non sono stati ancora definiti con chiarezza. In alcuni casi ancora c'è molto da analizzare prima di giungere ad una conclusione. Nonostante lo spavento dei consumatori per le eventuali conseguenze che si abbatterebbero sulle loro tasche, sia le banche che le assicurazioni aspettano di vedere il testo definitivo dei provvedimenti prima di rilasciare dichiarazioni in merito.
Grande stretta sulle banche
Le banche dovrebbero essere le maggiori protagoniste di questa manovra finanziaria, quelle che hanno il conto più alto da sanare. A loro carico ci sarebbe un conto che si aggirerebbe intorno ai 3,3 miliardi, secondo i dati contenuti nel documento sulla manovra finanziaria.
Quanti cambiamenti dovrebbero, si spera, permettere alle banche di saldare il "conto dell'arroganza" che era stato annunciato già molti mesi fa dal vicepremier Luigi Di Maio. Secondo tale provvedimento le banche dovranno aspettare per incassare il corrispondente delle loro deduzioni. Ciò comporterebbe un vantaggio per lo Stato che può essere quantificato in circa due miliardi, secondo Altroconsumo.