Paolo Savona era il ministro che Giuseppe Conte aveva designato per il Mef. Il Presidente della Repubblica, però, si mise di traverso, affinché si scegliesse qualcuno che potesse dare ai mercati un segnale di un'Italia meno anti-europeista. Alla fine, al secondo tentativo, gli è stato dato il Ministero per gli Affari Europei e, pur da una posizione differente, la sua opinione sull'economia italiana resta influente. Soprattutto quando c'è da proiettarla in ambito europeo. Proprio nelle ultime ore ha avuto modo di esprimersi sulla prima bocciatura della manovra e su quelle che saranno le politiche fiscali del Governo.

Lo ha fatto in un'intervista per Sky Tg 24.

Per Savona la manovra è una scommessa

Il fatto che la Commissione Europea abbia chiesto all'Italia di rivedere la manovra finanziaria non scalfisce le convinzioni del Ministro Savona. La definisce una scommessa, poiché dopo una serie di leggi che vincolano gli investimenti, occorre uscire da questa situazione attraverso l'impegno politico rappresentato dalla nuova finanziaria. "Stiamo vivendo - ha detto - al di sotto delle risorse e per gli investimenti ci sono più di risorse di quanto scritto nella manovra". Inevitabile parlare della situazione relativa ad uno spread che non scende ed è già stato catalogato come un fattore da tenere in conto dal premier Conte e dal Ministro dell'Economia Tria.

"Se ci sfugge - ha affermato Savona - non riesamineremo la manovra, ma il contesto in cui ci troviamo". Una sfida metaforica, ma neanche troppo, all'Unione Europea. Rispetto alla possibilità che l'esecutivo rimandi a Bruxelles la stessa manovra, Savona è piuttosto netto: "Non c'è alcun dubbio che la rimanderemo tale e quale".

Il Ministro per gli Affari Europei, solo poche settimane fa, aveva dichiarato che la manovra e gli eventuali effetti avrebbero rappresentato la base su cui giudicare l'operato politico dell'attuale Governo, facendo trasparire una certa fiducia nella buona riuscita dei propri intenti.

Savona ritiene il condono una redistribuzione del reddito

Savona, inoltre, ha avuto modo di intervenire su una delle scelte del Governo che fatto molto discutere: la pace fiscale o condono.

Il Ministro non teme di definirlo con il secondo termine, anzi lo ritiene uno strumento utile alle classi meno abbienti. "Perché - ha dichiarato - non dovremmo farlo? E' una redistribuzione del reddito dai ricchi ai poveri". Parole a cui non mancherà un seguito di discussioni, considerato che Savona difficilmente regala banalità nelle sue uscite, indipendentemente dall'opinione con cui le si giudica.