Quella del ministro degli Affari Europei Paolo Savona sul Def e sul possibile scontro per l'Europa continua a non essere un'opinione come tutte le altre. E non solo perché si tratta di un autorevole membro del Governo Conte, ma perché di fronte al suo nome al timone dell'Economia Mattarella fece "muro contro muro" facendo fallire il primo tentativo di composizione dell'esecutivo del Professore. Il suo sarebbe stato un nome troppo anti-europeista che avrebbe potuto spaventare i mercati, chissà se allo stesso livello attuale in cui lo spread sale e l'opposizione, come nel caso di Renato Brunetta, punta il dito contro la nota di aggiornamento del Def.
Savona la difende a spada tratta e lo ha fatto anche in Aula rispondendo al Senatore di Forza Italia.
Nella Manovra Savona vede una coincidenza di interessi delle varie aree del Paese
Savona, nel rispondere a Brunetta, cita anche un fatto storico. Secondo il ministro, a distanza di cento anni, questo potrebbe essere il momento di praticare una rivisitazione della politica economica attraverso riforme paragonabile a quelle che fece Roosevelt con il "New Deal". La convinzione di Savona è quella che l'esperimento in atto rappresenta "un poderoso sforzo di Italia unitaria. Nelle idee del Professore quanto sta avvenendo rappresenta una perfetta coincidenza di interessi tra la "zona avanzata" e "zona arretrata", non certo culturalmente, da cui provengo" del Paese.
"Credo - afferma - che l'onorevole Brunetta e l'onorevole Padoan sappiano che se la disputa la facciamo sui modelli econometrici non ne usciamo più". Tuttavia c'è anche spazio per qualche tecnicismo rispetto alla Manovra: "C'è - rivela - un eccesso di risparmio di cinquanta miliardi di euro e quindi abbiamo bisogno di una politica economica che miri ad assorbire questo spazio.
Iniziamo a costruire un new deal".
Savona invita a giudicare la manovra politicamente in caso di fallimento
Il programma del Governo soprattutto in materia economica, da più parti viene considerato avventato, spregiudicato e imprudente. Savona è di tutt'altro avviso, dato che lo definisce addirittura "prudenziale". Su base triennale, secondo quanto rivelato da Savona, gli investimenti si incrementeranno dello 0,2% nel primo anno, dello 0,3% nel secondo e dello 0,4% nel terzo.
"Fallisce su questo campo il Governo? Giudicherete sul piano politico, ma io sono convinto che ce la farà" conclude Savona, prima di concedersi un bicchiere d'acqua e sottolineare: "Io vado ad acqua, ogni riferimento...". Parole che valgono degli applausi di alcuni presenti e che probabilmente suonano come una frecciatina ad esponenti della politica europea accusati di non essere sempre sobri, come ad esempio Junker.