L'Agcom, l'autorità garante della concorrenza e del mercato, ha appena pubblicato le nuove linee guida a cui gli operatori telefonici ,ma anche le società che producono contenuti televisivi a pagamento, dovranno attenersi garantendo una maggiore tutela della parte debole del rapporto contrattuale: i consumatori. Una delle principali disposizioni di queste nuove linee guida stabilisce che le aziende di servizi telefonici e tv non potranno più richiedere spese di recesso superiori al canone mensile pagato dai loro clienti che decidono di passare ad un altro operatore.
Inoltre, le aziende non potranno più chiedere ai clienti che recedono anticipatamente la restituzione degli sconti goduti. Anche se, in caso di pagamenti rateali residui, i consumatori potranno scegliere se continuare a pagare le rate residue o saldare la rimanenza in unica soluzione.
Maggiori tutele per i consumatori
Come ha fatto notare il Commissario Agcom Francesco Posteraro, sentito da "Il Sole24ore", durante l'attività di vigilanza da parte dell'Agcom sarebbero emerse delle criticità nella prassi seguita dalle aziende fornitrici di servizi di telefonia e pay tv per quanto riguarda l'addebito ai clienti finali di costi di recesso non commisurati al vero valore del contratto sottoscritto ma, in molti casi, eccessivamente sproporzionati.
Di conseguenza, anche in ossequio a quanto stabilito dal Decreto Concorrenza introdotto dal precedente Esecutivo, l'Agcom ha emanato queste nuove linee guida. Altro aspetto importante delle nuove disposizioni dell'Autorità riguarda la prassi, adottata dal molte aziende di telecomunicazioni di modificare unilateralmente le clausole contrattuali.
In questo caso, il consumatore avrà diritto di recedere dal contratto e passare ad un altro operatore senza dover pagare assolutamente nulla per quanto riguarda le spese di recesso.
Inoltre, a maggiore tutela del cliente-consumatore, le nuove linee guida introdotte dall'Agcom obbliga le aziende fornitrici di servizi di telefonia e pay-tv a rendere edotti i propri potenziali clienti di tutti quei costi che verrebbero loro addebitati in caso di recesso, compresi quelli per chiudere il contratto e trasferire il contratto ad altro operatore. I consumatori dovranno poi essere informati dettagliatamente e anticipatamente dei costi loro addebitati per l'eventuale restituzione di sconti promozionali. Comunque, dato che questi costi dovrebbero essere sempre equi e proporzionati al valore del contratto e alla sua durata residua, le aziende non potranno più chiedere la restituzione integrale di tali importi.
Durata massima delle rateizzazioni
Altro punto fondamentale delle nuove linee guida introdotte dall'Agcom ha a che fare con la durata massima delle possibili rateizzazioni concordate tra azienda e cliente consumatore. Queste non potranno più essere superiori ai 24 mesi. In questa maniera l'Agcom ha messo nero su bianco i criteri a cui si atterrà la sua attività di vigilanza nei confronti degli operatori telefonici e dei servizi televisivi a pagamento: l'obbligo delle aziende di rendere edotti anticipatamente i consumatori di tutte le spese i costi che questi dovranno sostenere, l'obbligo di parametrare tali costi in maniera equa e proporzionala al valore e alla durata del contratto e, infine, l'impossibilità di chiedere il pagamento di spese aggiuntive in caso di modifica unilaterale del contratto da parte dell'azienda di servizi di telecomunicazioni e pay-tv.