Con un decreto dopo Natale il governo varerà il reddito di cittadinanza. Dopo il disco verde alla manovra finanziaria da parte di Bruxelles, la misura non ha più ostacoli e come da programma dovrebbe partire ad aprile. La riduzione del deficit in manovra, che dal 2,40% passa al 2,04% ha costretto il governo a ridurre diversi capitoli di spesa previsti nella legge di Bilancio e da queste riduzioni non è restata immune la misura di contrasto alla povertà, autentico cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Le dotazioni di cui dispone il governo per il reddito di cittadinanza sono pari a 7,1 miliardi, cioè quasi 2 in meno di quelli inizialmente previsti che erano pari a 9 miliardi di euro.

Questo vuol dire che probabilmente, nel decreto che si andrà ad emanare dopo il 25 dicembre, entreranno vincoli alla misura che serviranno a ridurre la platea di potenziali aventi diritto ed a ridurre le spese. Il tutto per rientrare nella nuova copertura presente e per limitare i circa 5 milioni di soggetti che potrebbero richiedere al misura. Iniziano a trapelare le prime voci riguardanti immobili di proprietà, soldi in banca ed autovetture.

I requisiti per la domanda

Un single nullatenente potrà beneficiare di 780 euro al mese. Questa la soglia di povertà stabilita dall’Istat e questo l’importo del sussidio che da tempo circola per il reddito di cittadinanza. Nel dettaglio però occorre ricordare che è di 500 euro il sussidio base, perché il restante è frutto del cosiddetto contributo figurativo, erogato solo a chi non ha immobili di proprietà, nemmeno la casa di abitazione che sulla misura inciderà come affitto imputato.

In teoria, più sale il numero di componenti la famiglia del soggetto beneficiario e più aumenta l’importo del sussidio. Per il coniuge a carico ci dovrebbe essere il 40% dell’importo massimo erogabile, cioè 312 euro. Per i figli a carico invece, 156 euro cadauno. La soglia Isee da non oltrepassare deve essere pari a 9.300 euro al mese.

I soldi erogati saranno versati su una specie di carta bancomat e si potrà spenderli solo in esercizi commerciali italiani (anche farmacie o per pagare le bollette) e solo per l’acquisto di beni di stretta necessità.

Gli adempimenti per continuare a percepire il sussidio

La durata del sussidio sarà di 18 mesi e dopo l’accettazione dell’istanza, per continuare a fruire del benefit bisognerà essere adempienti in alcune attività.

Prima di tutto dimostrarsi di essere alla continua ricerca di lavoro e poi partecipare ai corsi di formazione e riqualificazione che i Centri per l’Impiego metteranno in atto. Inoltre, bisognerà svolgere lavori socialmente utili alle dipendenze del comune di residenza per 8 ore a settimana. Infine, obbligo di accettare una delle prime tre proposte di lavoro che sempre i Centri per l’Impiego proporranno ai beneficiari.

I requisiti stringenti dopo i tagli

Secondo l’Istat i soggetti che rientrerebbero potenzialmente nel diritto ad essere aiutati dalla misura sarebbero circa 5 milioni. Una enormità che alla luce dei 2 miliardi mancanti dovrebbe portare il governo a trovare soluzioni salva-conti. Si tratta di paletti e vincoli che però circolano da tempo e che erano allo studio anche prima della riduzione di dotazione finanziaria.

In primo luogo, importi inferiori per coloro che hanno la casa di proprietà, come dicevamo in premessa, per via del cosiddetto affitto imputato. Come ribadito, un single senza casa di proprietà percepirebbe 780 euro al mese, mentre quello con casa di abitazione di cui è proprietario, 500 euro (ma forse anche qualcosa in meno).

Per chi possiede altri immobili oltre alla casa di abitazione della sua famiglia, il sussidio potrebbe non essere assegnato. Inoltre, bisognerà non possedere soldi in banca o alle poste, a qualsiasi titolo depositati o detenuti. La soglia di cui si parla e come la riporta il quotidiano “Il Corriere della Sera” , dovrebbe essere di 5.000 euro massimo. Infine, probabile anche una stretta relativa alle auto di proprietà.

Su questo aspetto il decreto farà chiarezza, ma sembra che si ipotizzi di negare il sussidio a chi ha auto di cilindrata superiore agli 80 CV. C’è già chi parla di sussidio erogato solo ai possessori di massimo una Fiat Panda.