L'Agcom, l'autorità garante della concorrenza e del mercato, ha inflitto una maxi - multa alla maggior parte delle finanziarie delle case automobilistiche che operano sul territorio nazionale. La multa complessiva ammonta a 678 milioni di euro ed è la diretta conseguenza di un'inchiesta dell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato avviata a seguito di una segnalazione pervenutale da parte della casa automobilistica Mercedes. Le finanziarie coinvolte sono in totale 11. Si tratta degli istituti utilizzati dalle principali case automobilistiche operanti nel nostro Paese: dalla Ford alla BMW, dalla Volkswagen alla Toyota fino alla Renault.

L'inchiesta dell'Antitrust

Come accennato sopra l'indagine dell'Agcom è stata avviata dalla richiesta di clemenza da parte della Daimler AG e Mercedes Benz Financial Services Italia S.P.A. e che ha accertato l'esistenza di un cartello tra le principali finanziarie per allineare le proprie offerte di finanziamento nei confronti dei clienti - consumatori finali. La denuncia da parte della Mercedes ha permesso alla finanziaria di non vedersi comminata la sua parte di sanzione pari a circa 60 milioni di euro. Le sanzioni sono state infatti modulate in maniera differente a seconda del fatturato della finanziaria e della durata dell'infrazione. Si va da un minimo di 11.694 euro comminate all'Assilea fino ad un massimo di quasi 179 milioni di euro inflitti alla sola FCA Bank Spa, una delle finanziarie della Ford.

Secondo la documentazione fornita all'Antitrust dalla finanziaria della Mercedes il cartello segreto sarebbe andato avanti per una quindicina d'anni almeno. I documenti forniti dalla Mercedes sono stati in totale 145 e dimostrerebbero come a partire dal 2003 e fino a tutto il 2017 vi sia stato un intenso e pervasivo scambio di informazioni tra società finanziarie, ufficialmente concorrenti, riguardanti dati fondamentali per calibrare opportunamente le condizioni di finanziamento da offrire ai clienti anche relativamente alle autovetture acquistate in leasing.

A tale scopo, fa notare l'Antitrust, erano stati stabiliti dei contatti diretti ma anche una sorta di prassi burocratica con tanto di compilazione di modulistica da inviarsi scambievolmente. Le informazioni scambiate andavano dai tassi di interesse applicati ai finanziamenti fino ad informazioni dettagliate sul proprio network dealer, cioè la rete di vendita.

L'Antitrust ha anche spiegato di aver attribuito a FCA Bank Spa, la finanziaria della Ford, una particolare aggravante in quanto si sarebbe più volte resa promotrice di scambio di informazioni sensibili alla base dell'intesa. L'istruttoria dell'Antitrust, a cui hanno collaborato anche le Fiamme Gialle, si è conclusa lo scorso 20 dicembre.

La reazione delle associazioni dei consumatori

Appena uscita la notizia della maxi multa inflitta al cartello le associazioni di tutela dei consumatori, in particolare il Codacons e l'Unione nazionale Consumatori, sono intervenute per chiedere che sia riconosciuto a tutti coloro che hanno acquistato un veicolo per mezzo di un finanziamento tra il 2003 e il 2017 un congruo risarcimento danni. Nello stesso tempo invece, l'Assofin, l'associazione che raggruppa le società finanziarie, fa sapere di essere intenzionata a fare ricorso al Tar del Lazio contro la decisione dell'Antitrust in quanto afferma di essere del tutto estranea a qualunque tipo di intesa o cartello.