E' uscito il modello per la sanatoria ribattezzata “saldo e stralcio delle cartelle”, una misura che servirà a molti contribuenti indebitati con il Fisco, per regolarizzare la propria posizione debitoria. Si tratta di un provvedimento che il governo ha inserito nel pacchetto di norme rivolte ai debitori con il Fisco e si affiancherà a rottamazione ter e cancellazione d’ufficio delle cartelle andate a ruolo tra il 2000 ed il 2010 di importo inferiore a 1.000 euro. Il saldo e stralcio può essere considerata una autentica sanatoria rivolta a soggetti in conclamate difficoltà finanziarie ed economiche.
Infatti, forse per la prima volta un provvedimento di sanatoria prevede aiuti differenti ed a scendere in base alla situazione di disagio finanziario del debitore. Sarà l’Isee il documento da allegare all’istanza per poter permettere alle Entrate di valutare quando ed in che misura aiutare il contribuente. Lo strumento prevede aliquote differenti proprio in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente del debitore. Il concessionario alla riscossione poi ha già provveduto ad emanare il modello per le adesioni chiamato Sa-St che può essere già presentato. L’Isee ha scadenza annuale fissata per il 15 gennaio e pertanto, coloro che lo hanno già, devono provvedere a rinnovarlo.
Come funziona il saldo e stralcio delle cartelle
Come si evince dalle istruzioni che le Entrate hanno pubblicato a corredo del modello di Istanza, la scadenza delle DSU, cioè del modello che serve per richiedere l’Isee, deve essere antecedente alla data di invio della domanda di adesione alla sanatoria. L’Isee pertanto è un autentico prerequisito necessario per poter presentare le domande per il saldo e stralcio che scadono il prossimo 30 aprile.
Come dicevamo, il grado di difficoltà economica del contribuente debitore e della sua famiglia sarà valutato con l’Isee che in linea generale non dovrà superare i 20,000 euro. Per Isee fino ad 8.500 euro l’aliquota applicata sarà del 16%, per Isee sopra 8.500 euro e fino a 12.500 aliquota 20% e per Isee sopra 12.500 e fino a 20.000 euro, aliquota 35%.
Il debito residuo
L’operazione generale del governo ha già previsto la cancellazione delle cartelle di importo inferiore a 1.000 euro notificate ai contribuenti tra il 2000 ed il 2010. Il saldo e stralcio invece si rivolge ai debiti tra il 2000 ed il 2017, quindi è evidente che per quelli a ruolo nel primo decennio del periodo totale previsto dalla misura, le cartelle da inserire nella richiesta di adesione saranno solo quelle sopra i 1.000 euro e quindi non ancora cancellate d’ufficio. Nel caso in cui la domanda di adesione al saldo e stralcio non sia accolta, perché l’Isee è oltre la soglia o perché non si provvede a munirsi della certificazione utile, le istanze di saldo e stralcio verranno automaticamente convertite nel provvedimento di rottamazione delle cartelle, senza ulteriori adempimenti a carico del contribuente.
In dettaglio insomma, un soggetto con Isee familiare pari a 7000 euro, che rientra nella prima fascia del provvedimento, per un debito globale di 10.000 euro, potrà sanare la situazione versando solo 1.600 euro. Il pagamento potrà avvenire in unica soluzione a novembre 2019 o in 5 rate. Sulle rate, alle quali andranno aggiunti gli interessi del 2% annui, sono chiare già le scadenze. Si parte sempre a novembre 2019, con la prima rata relativa al 35% di quanto dovuto. Poi 4 rate ad aprile e luglio del 2020 e del 2021.