La Tav è un investimento che non s'ha da fare. Almeno secondo lo studio pubblicato oggi sul sito del ministero delle Infrastrutture. Per la linea ad Alta Velocità Torino-Lione infatti i costi supererebbero i benefici per 7 o 8 miliardi di euro. Si tratta, però, di una conclusione di parte in quanto è stata firmata solo da 5 membri su 6. Il ministro Toninelli, titolare ai Trasporti, si è per ora limitato a commentare: "Dati impietosi". Sarà il governo ora a decidere.
Analisi costi benefici su #Tav è stata decisa da un Governo sovrano che vuole spendere al meglio i fondi pubblici. Ue stia tranquilla, tra pochi giorni avrà, come da accordi, tutta la documentazione
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 4 febbraio 2019
L’analisi giuridica
La task force incaricata dal ministro Danilo Toninelli e guidata da Marco Ponti ha consegnato il rapporto costi benefici: l’Avvocatura dello Stato ha anche realizzato un'analisi giuridica consegnata all'Esecutivo.
I tecnici hanno evidenziato che i contenziosi in caso di rinuncia all'opera ammonterebbero fino al 30% del totale dei costi quantificati, ma in caso di scioglimento degli accordi, i molteplici profili evidenziati non permettono di determinare nettamente i costi (che potrebbero variare, a seconda degli scenari, da 1,3 a 4,2 miliardi).
Il documento ha stabilito che il "vane" ossia il valore attuale netto economico risulta pari a 6.995 milioni di euro nello scenario "realistico" di previsioni di traffico (ossia 25,2 milioni tonnellate di merci tra 40 anni, 2059) e pari a 7.805 Milioni nello scenario considerato "ottimistico" (che si basa sulle previsioni dell'osservatorio 2011, di 51,8 milioni di tonnellate).
Se le merci sarebbero in "profondo rosso" (è stato indicato un effetto negativo pari a 463 milioni di euro), però come evidenziato dal Corriere, ci potrebbero essere benefici per i passeggeri. (1,3 miliardi di euro)
La commissione ha posto anche l'accento su un nodo cruciale. I benefici del trasferimento delle merci dal trasporto su gomma alla rotaia, sul piano ambientale, non avrebbe effetti significativi.
"Deciderà il governo"
E' significativo però il fatto che Pierluigi Coppola, esperto della struttura tecnica del Mit e sesto membro della task force, non abbia voluto sottoscrivere il documento. Questa spaccatura interna, inevitabilmente, mette in discussione la terzietà stessa delle conclusioni.
Conclusioni che hanno ricevuto già pesanti critiche.
Paolo Foietta, commissario di governo per la Torino-Lione, ha commentato duro: "E' un'analisi-truffa, i tecnici, infatti, hanno attaccato il carro dove voleva il padrone". Di parere simile anche Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte, che ha dichiarato: "Come affidare la sorveglianza della banca del sangue a Dracula".
Il ministro Toninelli, nelle scorse ore, ha commentato il documento: "I numeri dell’analisi economica e trasportistica, come ciascuno può vedere, sono estremamente negativi, impietosi". Poi ha aggiunto che la valutazione negativa della Tav Torino-Lione non vuole essere né contro la Francia né contro l'Ue: a questo punto, la decisione finale sull'opera spetterà al governo, nella sua collegialità.