Davide Serra, come tanti altri uomini esperti in materie economiche e coinvolti nella finanza, è presente a Cernobbio dove è in corso di svolgimento il workshop Ambrosetti. Da sempre attento a quella che è la situazione della politica italiana, ha avuto modo di manifestare il suo punto di vista attraverso una lunga intervista rilasciata a La Stampa in cui ha toccato diversi argomenti. Un pensiero, per certi versi, fuori dal coro quello del numero uno di Algebris che, senza peli sulla lingua, ha manifestato il proprio dissenso rispetto all'operato del governo su diversi punti, tra cui potrebbe risultare impopolare l'opinione espressa riguardo alle scelte fatte sui truffati dalle banche e, soprattutto, a quella che, a livello economico, sarebbe stata una situazione migliore sotto i governi di Renzi e Gentiloni.
Non è esagerato parlare di vero e proprio attacco all'esecutivo.
Serra è considerato vicino a Renzi
Davide Serra nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di partecipare alla Leopolda, la manifestazione a cui Renzi tiene tanto e che si svolge a Firenze. Si tratta solo di uno dei motivi per i quali viene ritenuto un fiancheggiatore dell'ex Presidente del Consiglio essendo, secondo diverse fonti, un simpatizzante del centro-sinistra. Attraverso la sua intervista ha manifestato un punto di vista particolarmente critico nei confronti dell'attuale governo evidenziando come facendo i 'bulletti' con Bruxelles non si va da nessuna parte. E poi, guardando al passato, fa un confronto: con i governi Renzi e Gentiloni avevamo ogni giorno 725 nuovi posti di lavoro, con questi ne perdiamo 415.
il deficit prima saliva mediamente di 3 miliardi al mese, ora avanza di 6".
Serra contrario a rimborsi a pioggia per i truffati dalle banche
Per quanto Lega e Movimento Cinque Stelle rappresentino due forze contraddistinte da un'innegabile eterogeneità, ci sono punti su cui il pensiero converge. Ad esempio l'idea di risarcire i così detti "truffati dalle banche", coinvolti nei crack di alcuni istituti bancari, è una preoccupazione grillina, quanto leghista.
Più volte il ministro Tria è stato sollecitato da Salvini o Paragone per affrettare i tempi dell'esecutività del provvedimento. C'è chi, però, come Serra ritiene che questa sia una manovra fuori luogo. "Rimborsare - fa sapere - a pioggia indiscriminatamente chi ha perso i soldi nelle banche è una follia". A quel punto, nel corso dell'intervista, prova a spiegare il suo punto di vista evidenziando come qualora un risparmiatore subisse un torto avrebbe tutto il diritto di far valere i propri diritti davanti ad un'entità in grado di determinare l'eventuale sopruso.
"Ma - fa sapere il numero uno di Algebris - rimborsare tutti senza che sia provata un'anomalia nella vendita dei titoli, è aberrante. E' populismo puro, significa comprare voti". Particolarmente nefasta risulta, inoltre, la preoccupazione che Serra manifesta: "Temo che l'aereo Italia vada a schiantarsi".