Che i prezzi della benzina fossero già saliti nell'ultimo periodo non è ormai una novità, ma che continuassero imperterriti ad aumentare ha lasciato l'amaro in bocca a molte persone. Già su alcune autostrade italiane, secondo quanto riportato dai cartelli esposti, il prezzo ha superato i 2 euro per ogni litro di benzina, arrivando addirittura a 2,071 sul tratto della stazione Masseria Est. Si tratta di un aumento dei prezzi che interessa la maggior parte dei distributori nelle festività che vanno dal 25 aprile al 1 maggio.
Dietro a questo rincaro dei prezzi ci sarebbero, secondo quanto comunicato da fonti di governo, oltre alle accise ed all'Iva, un aumento del prezzo del petrolio per ogni singolo barile e le tensioni internazionali.
Aumenta il prezzo della benzina, il guadagno è scarso, il resto solo spese
I prezzi riguardanti la benzina sul territorio italiano risultano essere tra i più cari rispetto alle altre parti del mondo, ma la maggior parte dei soldi incassati non appartiene assolutamente ai distributori.
Calcolando infatti tutte le spese e le detrazioni, su ogni litro di benzina che costa intorno ad 1,60 euro circa 1 euro viene detratto permettendo ai proprietari dei distributori di incassare appena 60 centesimi. Una situazione che, oltre a costringere i commercianti a gonfiare i prezzi, soprattutto in vista delle varie festività, spinge gli automobilisti ed i trasportatori ad organizzarsi per "assaltare" i distributori prima del rincaro dei singoli prezzi, creando non poche problematiche alla viabilità ed alla distribuzione stessa.
I prezzi attualmente segnalati dall'Osservatorio del Mise, hanno già superato i 2 euro sulle autostrade italiane scatenando il malcontento della popolazione, soprattutto per quelle famiglie che, in occasione di queste festività, avevano deciso di fare qualche gita fuori porta.
Il vicepremier Matteo Salvini aveva promesso un taglio dei prezzi sul carburante
Il presidente della Lega, Matteo Salvini, accompagnato dalla parola dell'esponente del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, aveva garantito un lavoro combinato per riuscire ad eliminare parte delle accise dal prezzo della benzina, promettendo un risparmio di circa 3 miliardi di euro annui per la popolazione residente in Italia.
Una promessa, in campagna elettorale, che ha fatto sicuramente aumentare la percentuale di voti raggiunti dai due esponenti, facendo nascere nella popolazione la speranza di potere vedere prezzi normali sui tabelloni dei distributori. Nonostante questa parola data dal vicepremier, la battaglia sul taglio delle accise non è un qualcosa da prendere alla leggera, poiché anche negli anni precedenti altri ministri cercarono di fare lo stesso.