Mentre le performance di Spagna e Grecia si presentano particolarmente buone e Malta si piazza al primo posto con un +5,3%, gli ultimi posti sono occupati dalla Germania, con il suo +0,5% e l'Italia. Questi sono i risultati delle previsioni economiche estive della Commissione Europea, che in parte confermano le previsioni primaverili presentate a inizio maggio.

In generale però la Commissione, dopo aver preso atto del rallentamento economico di tutte le Nazioni, abbassa le stime di crescita dell'UE per il 2020, passando da un 1,5% ad un 1,4%. Restringendo il campo sulle singole nazioni, si riconoscono delle differenze: da un lato c'è la crescita robusta dell'Europa centro-orientale e dall'altro c'è un rallentamento di Germania e Italia.

A spiegare le ragioni di questo "rallentamento" ci pensa il vice presidente della Commissione Europea, che parla di "incertezza politica e debolezza industriale".

Le previsioni economiche italiane

La situazione economica italiana si presenta ancora una volta sui generis: la crescita "marginale" del PIL italiano è dello 0,1% e le prospettive di crescita per il 2020 si spiegano soprattutto in relazione ai consumi privati, in leggero aumento grazie al reddito di cittadinanza e al calo dei prezzi dell'energia, ma nonostante ciò è necessario considerare anche gli aspetti negativi, come il mercato del lavoro poco dinamico e la perdita di fiducia dei consumatori.

Di conti pubblici e prospettive economiche ha parlato anche il premier Conte, il quale, prendendo la parola durante l'assemblea annuale dell'Ania, ha fatto presente che la strategia economica che sarà messa in campo sarà una strategia che punta innanzitutto ad una riduzione del debito pubblico, azione necessaria per un'eventuale crescita economica: si tratta di un obiettivo non così lontano dal momento che "i nostri conti pubblici sono solidi e in ordine" rassicura il premier, che invece definisce le stime europee "ingenerose", dettate da un atteggiamento negativo.

Guardando al 2020 però le prospettive di crescita per l'Italia previste dall'UE mostrano percentuali ancora basse, il nostro Paese infatti sembra che sarà l'unico ad avere una crescita inferiore all'1%, si parla di circa 0,7%. Per quanto riguarda i tassi di occupazione e disoccupazione i dati sono in lento miglioramento, con un aumento dei posti di lavoro e un abbassamento del tasso di disoccupazione sotto il 10%

Secondo la Commissione in Italia non ci saranno rimbalzi economici significativi prima della fine dell'anno, tenendo conto anche "dei rischi della crescita pronunciati, specialmente nel 2020".