La notizia del giorno è senza dubbio la fusione paritetica tra Fca e Psa, che anche nelle prossime settimane terrà banco. Più in sordina si registra invece una seconda notizia destinata a cambiare il settore automotive nel breve periodo, a meno che non si presentino presto i correttivi dovuti. Nella bozza della legge di bilancio presentata in questi giorni dal Governo Conte Bis retto dall'alleanza tra Pd e M5S (che dopo l'esito delle elezioni regionali in Umbria non appare saldissima), è stato presentato un provvedimento che riforma la fiscalità del comparto auto aziendali.
In breve, nel 2020 le tasse per le aziende che lavorano con le flotte potrebbero triplicare, con una serie di costi che, naturalmente, ricadranno in parte su eventuali clienti e dipendenti.
Auto aziendali, come cambierebbe la tassazione nel 2020
Secondo quanto ricostruito da Corriere.it e altri autorevoli siti d'informazione, attualmente l'auto aziendale incide sul reddito del dipendente per solo il 30% dei costi. Questo sconto verrà mantenuto solo per gli agenti di commercio ed i rappresentanti, mentre clienti e dipendenti che usano un'auto a noleggio sopporteranno costi superiori. Per fare un esempio, usando una Fiat Punto 1.400 si potrebbe incorrere in un esborso di 2.000 euro in più ogni anno.
Nella bozza della legge di bilancio si legge inoltre che tale scelta è legata a una maggiore salvaguardia dell'ambiente. Va detto però che al momento tale provvedimento riguarda anche le eventuali flotte di auto ibride ed elettriche, dunque le alimentazioni alternative ed ecologiche non beneficerebbero di alcuno sconto.
Si teme un impatto negativo sulle immatricolazioni
C'è tempo per migliorare il provvedimento, ma il settore auto italiano è in preallarme. Le flotte aziendali hanno un impatto molto importante nel mercato, dato che rappresentano circa il 40% del totale delle immatricolazioni. Una fiscalità del genere rallenterebbe vistosamente la compravendita di automobili destinate al noleggio, nello specifico al noleggio a lungo termine.
A tremare non sarebbe solo Fiat, che da anni ha nella Panda la vettura più noleggiata in Italia. Marchio per marchio si scoprono infatti autentiche 'specialiste' nel noleggio. La Bmw vedrebbe calare le vendite del suv più piccolo, l'X1. La Mini ha nella Countryman la sua auto più noleggiata. Ford riesce ad attrarre clienti grazie alla multispazio C-Max. Guardando al neo gruppo Fca-Psa, Alfa Romeo Stelvio, Jeep Renegade, Citroen C3, Peugeot 3008 e Opel Mokka X sono oggi le più apprezzate e rischierebbero di vedersi rallentate nelle consegne. Attraverso i vari marchi del gruppo, anche Volkswagen viene incontro alle esigenze delle flotte, con le bestseller Volkswagen Golf, Skoda Octavia Wagon, Seat Leon, Audi A3 Sportback. Immancabile anche in questo settore l'offerta dei giapponesi, con Toyota Yaris, Suzuky S-Cross, Subaru Forester, Nissan Qasqhai, Mazda CX-5 e Honda CR-V.