Sono giorni difficili per tutto il mondo alle prese con la diffusione dell'epidemia di coronavirus. I leader europei e mondiali sono al lavoro al fine di trovare misure adeguate per fronteggiare la crisi economica sorta dopo la chiusura di alcune aziende e fabbriche per contrastare l'avanzata del virus.

Da quando è scoppiata l'emergenza in tutto il globo, le Borse hanno bruciato decine di miliardi, pertanto si fa sempre più urgente un intervento da parte delle istituzioni internazionali. Negli Stati Uniti sta per essere varato un piano da 2.000 miliardi di dollari (circa 1.200 dollari per ogni cittadino americano), mentre in Europa ancora è lontana un'intesa per un piano di investimenti importante.

Venerdì 27 marzo, si è registrata la chiusura settimanale delle Borse, con Piazza Affari che ha fatto segnare una perdita del 3,1%.

I valori della Borsa di Milano e delle altre europee

Dopo tre giorni di guadagni dovuti principalmente all'iniezione di liquidità della BCE pari a 750 miliardi di euro, la Borsa di Milano il 27 marzo ha riscontrato una chiusura negativa dell'indice FTSE MIB pari al -3,1%. Gli altri valori di Piazza Affari hanno visto FTSE Italia All-Share, FTSE Italia Small Cap e Italia 40 chiudere la giornata con il segno meno rispettivamente con il -2,89%, -1,81% e -3,31%. Ha concluso la settimana con il -1,13% FTSE Italia Mid Cap: quest'indice di Borsa è composto dalle prime 60 società per capitalizzazione che non fanno parte di FTSE MIB.

Conseguenza della volatilità della Borsa italiana è pure l'aumento dello spread che, dopo essere sceso giovedì sotto i 160 punti base, il 27 marzo è risalito fino a 182.7 con un +7,16%. I titoli bancari, in particolare Unicredit e Mediobanca, hanno segnalato decise flessioni.

Bisogna ricordare che il Tesoro ha collocato ben 7 miliardi di Bot semestrali, con il rendimento che si è attestato a +0,055%, in rialzo di 34 punti base rispetto alla precedente asta di fine febbraio.

In totale, la Borsa di Milano ha ceduto il 3,15%.

Nel resto d'Europa, in Gran Bretagna, dopo la notizia della positività del primo ministro britannico Boris Johnson, si è registrato un tracollo del -5,24%. Anche in Germania e Francia si sono registrati valori largamente negativi, con Francoforte e Parigi che hanno lasciato sul terreno rispettivamente il -3,71% e il -4,23%.

L'Euro ha chiuso a 1,10, poco sopra il dollaro.

La situazione in America e il petrolio sotto i 25 dollari

In America, dopo l'aumento vertiginoso dei casi da coronavirus che ha fatto sì che il Paese guidato da Trump risultasse primo al mondo per infetti, si ripartiva dopo un'ottima seduta (nonostante i dati allarmanti provenienti sul fronte dei sussidi di disoccupazione, saliti a 3 milioni). Quando alle 17:30 sono state chiuse le Borse in tutta Europa, negli Stati Uniti l'indice Dow 30 ha segnato un -3,5%, mentre il Nasdaq un -3,3%. L'indice S&P 500, creato da Standard & Poor's, ha registrato un -3,5%, mentre S&P 500 Vix è andato incontro ad un +4,34% sopra i 60 punti (il Vix misura la volatilità implicita nelle opzioni e rappresenta la percezione del rischio presente sul mercato, tanto da essere soprannominato indice della paura).

Nonostante il maxi-piano da 2.000 miliardi di dollari per famiglie e imprese americane, la quarta settimana di marzo si è chiusa con il segno meno. Il petrolio, dopo essere risalito negli ultimi giorni sopra i 25 dollari, ha segnato una flessione di oltre il 5% a 21 dollari al barile.

Lo stallo dopo il Consiglio europeo del 26 marzo

Non ha contribuito a rasserenare i mercati la situazione di stallo venutasi a creare dopo il Consiglio europeo di giovedì sera, in cui non si è pervenuti ad un accordo univoco per rilanciare l'economia attraverso un piano di investimenti. Ha pesato soprattutto il "no" di Germania, Austria e Olanda.

Al momento, non è stato raggiunto alcun accordo sugli Eurobond e sul patto di stabilità, con i Premier Conte e Sanchez che hanno ritenuto insufficienti le misure contenute nella bozza presentata dagli altri leader.

Italia e Spagna sono state unite nel chiedere che entro i prossimi 10 giorni il Consiglio europeo dia incarico ai presidenti di Commissione, Consiglio, Parlamento, BCE ed Eurogruppo di formulare delle proposte.

È intervenuto pure il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il quale ha aggiunto che è arrivato il momento che i leader europei si assumano le proprie responsabilità.