Ai tempi del coronavirus, che ha costretto il Governo italiano a varare il decreto 'Io resto a casa', non tutto il male forse viene per nuocere. Per esempio, il crollo di ieri del prezzo del petrolio, sui mercati delle materie prime, potrebbe infatti rappresentare, nonostante tutto, un grosso vantaggio non solo per le famiglie, ma anche per le imprese al fine di tagliare i costi energetici.

I vantaggi attesi con la caduta delle quotazioni del greggio

Ad affermarlo con una nota, in data lunedì 9 marzo del 2020, è stato il Codacons in virtù del fatto che con il crollo dei prezzi del greggio non solo la benzina ed il diesel al distributore potranno costare meno, ma potranno ridursi pure i costi energetici a carico di famiglie e imprese grazie a bollette meno care.

In più, col petrolio meno caro i costi per l'industria e per le imprese, schiacciate al momento nel nostro Paese dall'emergenza coronavirus, potranno essere più bassi con conseguente effetto virtuoso sui prezzi al dettaglio che potranno scendere.

L'Associazione dei Consumatori e degli Utenti fa inoltre presente che ieri i prezzi del petrolio, con un crollo senza precedenti, hanno toccato i minimi dal 1991. E sebbene la caduta delle quotazioni sia drammatica, a conti fatti la crisi del greggio potrebbe rappresentare un'opportunità per le famiglie e per le imprese e, in generale, per i tanti settori della nostra economia al momento affossati dall'emergenza Coronavirus.

Perché i prezzi del petrolio al barile sono crollati

Sul perché le quotazioni del greggio sono crollate, IlSole24Ore sottolinea come sia in atto tra i produttori una vera e propria guerra dei prezzi a seguito degli accordi tra Russia ed Arabia Saudita che sono saltati. Nel braccio di ferro, tra l'altro, il Governo di Mosca afferma che anche con i prezzi attuali del petrolio sarebbe in grado di resistere per i prossimi dieci anni.

In altre parole, l'Arabia Saudita ha iniziato a vendere i barili di petrolio offrendo agli acquirenti un forte sconto, e quindi anche gli altri principali Paesi produttori, a partire proprio dalla Russia, non potranno che fare altrettanto al fine di non essere tagliati fuori dal mercato. Lo scoppio di questa guerra dei prezzi sul petrolio, tra l'altro, arriva nel momento peggiore visto che già solo con l'emergenza coronavirus l'economia mondiale è a forte rischio di rallentamento oltre ogni ragionevole stima.