Buono spesa per le famiglie in condizioni economiche disagiate. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo stanziamento di un fondo di 400 milioni di euro da inviare ai comuni d'Italia e che saranno distribuiti sulla base del numero degli abitanti. Gli uffici preposti delle singole amministrazioni, avranno il compito di individuare gli aventi diritto e attribuire il relativo buono spesa in base alle caratteristiche del singolo nucleo familiare. Sarà data priorità alle famiglie maggiormente esposte agli effetti negativi legati all’emergenza epidemiologica da coronavirus e che non risulteranno percepire altri sostegni economici pubblici.

Buono spesa: in cosa consiste

La misura economica a sostegno delle famiglie in difficoltà è in vigore dal 24 novembre 2020 in seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento previsto dal Ristori ter, in attesa do un probabile Ristori quater a dicembre. Con il nuovo provvedimento viene reintrodotto, in pratica, lo stesso buono spesa elargito ad inizio emergenza Coronavirus con lo scopo di concretizzare una solidarietà alimentare per le famiglie che, in questa nuova ondata di epidemia, continuano ad avere problemi economici nella gestione della loro spesa quotidiana. I buoni spesa potranno essere utilizzati per l’acquisto di alimentari, prodotti farmaceutici e prodotti per l'igiene personale presso esercizi commerciali che i cittadini potranno individuare su elenchi che, ciascun Comune, dovrà pubblicare sulla propria piattaforma istituzionale in rete.

Requisiti e modulo per accedere al buono spesa del Ristori ter

Per accedere ai buoni spesa occorrerà seguire le regole specifiche indicate dal proprio comune di residenza, che seguiranno, in linea generale, quelle già utilizzate lo scorso marzo. In una nota, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) fornisce ulteriori indicazioni dettagliate per stabilire i criteri e i requisiti per ottenere l’aiuto economico.

L’associazione specifica, infatti, che gli uffici per l’identificazione dei nuclei familiari darà priorità a quelli che non ricevono altri sostegni pubblici come la cassa integrazione guadagni, il Reddito di cittadinanza, la Naspi, il Rei e l' indennità di mobilità. Come già avvenuto nel precedente provvedimento della primavera scorsa, i cittadini potranno utilizzare uno specifico modulo di autocertificazione che attesti i requisiti di effettiva esigenza e che le amministrazioni comunali metteranno a disposizione degli interessati.

Nel modulo dovrà essere inserito il numero dei familiari e specificare se si ricevono già altre forme di sostegno pubblico. Il contributo economico varierà da un minimo di 300 euro, per una famiglia fino a due persone, ad un massimo di 500 euro per i nuclei familiari composti da cinque o più persone. Le famiglie composte da tre o quattro unità, potranno invece ricevere un buono da 400 euro.