Come avvenuto durante il lockdown dello scorso marzo, i comuni metteranno prossimamente a disposizione dei cittadini un modulo di autocertificazione con il quale richiedere i buoni spesa stanziati dal Decreto Ristori Ter. Infatti, con il decreto Ristori ter torna il buono spesa per le famiglie meno abbienti, ovvero famiglie numerose o con Isee particolarmente basso. Un provvedimento già pubblicato in Gazzetta Ufficiale per il quale è stato finanziato un fondo di 400 milioni di euro da parte del governo. I fondi stanziati saranno suddivisi ai singoli comuni d'Italia sulla base del numero degli abitanti.
Ecco alcuni esempi di fondi stanziati per l'Umbria:
- il comune di Perugia riceverà 876mila euro,
- al comune di Terni andranno 653mila euro.
Come verranno destinate le somme erogate ai comuni
Le somme erogate ai Comuni saranno destinate alle famiglie più bisognose sulla base di un'autocertificazione che attesti i requisiti di effettiva esigenza. I sindaci saranno i maggiori incaricati per l'individuazione delle famiglie in difficoltà alle quali elargire il buono. Le amministrazioni locali, sulla base della nota di indirizzo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) dello scorso marzo, dovranno definire i criteri di attribuzione del buono spesa e gli aventi diritto. Pertanto, le specifiche e le modalità di accesso ai buoni spesa faranno riferimento al proprio comune di residenza.
Buoni spesa: come funzionano
Sul piano pratico, sull'utilizzo dei buoni spesa occorrerà seguire le regole specifiche indicate dal proprio comune di residenza, che con molta probabilità seguiranno quelle già testate lo scorso marzo. In linea generale, i buoni spesa previsti dal Decreto Ristori Ter dovranno essere utilizzati per l’acquisto di generi di primaria necessità presso i negozi indicati nell'elenco pubblicato dal proprio comune.
Inoltre, nel Decreto Ristori Ter si prevede anche l'acquisto e la distribuzione di generi alimentari o prodotti di prima necessità, a opera dei volontari della Protezione Civile.
Più in dettaglio, così come avvenuto nella scorsa primavera potranno essere acquistati principalmente beni come alimenti, prodotti farmaceutici e prodotti per l'igiene personale.
Lo scorso marzo il Premier Giuseppe Conte chiese alla grande distribuzione organizzata di concedere un ulteriore 5% o 10% di spesa aggiuntiva rispetto al valore dei buoni spesa stanziati dal Governo. Vedremo se rinnoverà l'appello anche in questa fase. Infine, si precisa che nei prossimi giorni i comuni potrebbero ricevere le somme loro stanziate.