"Una presa per i fondelli". Non ha mezzi termini Nicola Porro nel definire una delle misure messe in campo dal governo per aiutare i cittadini con particolare riferimento a imprese, attività e autonomi. Un'opinione espressa nell'ambito del commento ad un'intervista rilasciata a La Stampa dal vice ministro dell'Economia Antonio Misiani. Quest'ultimo, nelle dichiarazioni rilasciate al quotidiano torinese, ha spiegato come il governo intenda muoversi per supportare le realtà in difficoltà a causa di chiusure e restrizioni, rese necessarie dall'obbligo di ostacolare la diffusione del coronavirus.

Si procederà per step: il primo sarà per l'appunto lo spostamento delle scadenze, il secondo nel gennaio del 2021 sarà una nuova distribuzioni di ristori.

Uno sforzo quello annunciato considerevole, ma non sufficiente secondo il giudizio critico del conduttore di Quarta Repubblica.

Secondo Nicola Porro resta la criticità derivante dal fatto che si stanno semplicemente allungando le scadenze, senza tenere conto che da qui a quando bisognerà rispettarle continueranno ad esserci problemi derivanti da un'attività limitata dalle restrizioni che si annunciano anche per i prossimi mesi.

Rinvio tasse: lo scostamento di Bilancio per posticipare scadenze

Nei giorni scorsi è arrivata una nota del Ministero dell'Economia che, in attesa del nuovo decreto ristori, ha informato della proroga della scadenza relativa della seconda rata d'acconto o del versamento unico d'acconto delle imposte sui redditi e dell'Irap.

Si è passati così dal 30 novembre al 10 dicembre. Per molte imprese, però, sarà disposta una proroga più ampia (fino al 30 aprile). Ad esempio per le realtà (non interessate da Isa) che abbiano perso il 33% del fatturato nel primo semestre 2020 rispetto al 2019 (con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso).

Stessa misura anche per quelle attività (sempre non interessate da Isa) che operano nei settori individuati dal decreto Ristori bis con domicilio o sede nelle zone rosse, più coloro i quali gestiscono attività di ristorazione nelle zone rosse arancioni. Per le realtà applicanti gli Isa resta la proroga del 30 aprile 2021, già individuata da altri provvedimenti.

Nell'intervista il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani ha parlato di come lo scostamento di bilancio sarà funzionale alla possibilità di rinviare molte scadenze fiscali per le imprese.

In alcuni casi, come evidenziato da Misiani, si potrà beneficiare di una rateizzazione. "Sarà prevista - spiega - per il versamento delle ritenute e dell'Iva. Sarà possibile in un'unica soluzione entro 16 marzo 2021 o in 4 rate mensili".

L'esponente del governo ha fatto capire che il rinvio delle tasse non rappresenta l'unica strategia d'intervento che si intende mettere in atto a supporto delle imprese. Per il mese di gennaio ha spiegato che sarà messo in atto "un intervento di ristoro perequativo che prescinda dai codici Ateco e delle classificazioni delle Regioni e guardi alle perdite di fatturato registrate nell'ultima fase del 2020".

Zuppa di Porro con un passaggio dedicato a intervista a Misiani

Nicola Porro non si entusiasma di fronte a questi provvedimenti. "Ragazzi - ha detto ai suoi follower - sono una presa per i fondelli". "Ripaghi - ha specificato - con tre mesi di ritardo, quello che avresti dovuto pagare oggi. Non si parla di fondo perduto, non si tratta di aiuti alle imprese. Si tratta semplicemente che io la sculacciata invece di dartela a novembre, te la do ad aprile. Ma nel frattempo ti ho fatto un cu.. rosso così e quindi la sculacciata va a finire esattamente dove ti duole". "In questo clima - ha tuonato - i soldi per pagare ad aprile chi li fabbrica? Babbo Natale (che l'abbiamo chiuso in casa)?". Chiaro il riferimento al fatto che con tutte le restrizioni vigenti e diverse attività, come quelle di ristorazione, chiuse, o fortemente limitate, potrebbe non essere sufficiente rinviare le scadenze ad aprile, data entro la quale la normale attività potrebbe non tornare o comunque non farlo in maniera continuativa.

Il coronavirus e il contagio restano, infatti, una spada di Damocle che grava su tutti. Governo compreso, che però annuncia grandi sforzi per contenere gli effetti sull'economia delle misure finalizzate a contenere il contagio.