È corsa alla ricerca di prenditori dei crediti di imposta sui bonus edilizi e sul superbonus 110% dopo le restrizioni normative e l'esaurimento del plafond a disposizione, soprattutto da parte delle banche. Chi ha crediti di imposta derivanti dai lavori effettuati grazie ai bonus edilizi o al superbonus 110% cerca acquirenti: dai privati, anche si social, al general contractor. Ma la svalutazione del credito di imposta, derivante anche dallo sconto in fattura applicato al costo dei lavori, arriva fino al 22%. Si vendono crediti di importi anche di 45mila euro, con le asseverazioni di congruità dei prezzi già pagate, privatamente.

Cessione dei crediti di imposta per bonus e superbonus 110%: tra privati, anche ai percettori di pensioni statali

Talvolta, la cessione dei crediti di imposta derivanti dai bonus e superbonus edilizi avviene anche a favore del padre o di un conoscente anziano, percettore di pensione statale, che ha un'ottima capienza fiscale, ciò che manca in questo momento alle banche e agli altri istituti di credito, soprattutto sul plafond dell'anno 2021. Molte banche, infatti, stanno riprendendo ad accettare i crediti di imposta su operazioni però del 2022. Si liquidano, con molta fatica, stati di avanzamento dei lavori (Sal) al 30% e le chiusure degli interventi del 2021, ma la restrizione dei rubinetti della "moneta fiscale" riguarda anche gli interventi targati 2022.

Su questi ultimi, le banche stanno portando avanti a termine di operazioni di credito di imposta soprattutto di clienti certificati e tra quelli ammessi alla quarta cessione dei crediti di imposta come previsto dagli ultimi decreti governativi. Il risultato è che i crediti di imposta riguardano in primo luogo pratiche che vanno da gennaio ad aprile 2022.

Superbonus 110%, si cercano anche privati per i crediti: ecco quanto costa una cessione del bonus

L'urgenza del periodo, pertanto, è quella di trovare chi acquista il credito di imposta dei bonus e superbonus edilizi. L'attuale situazione che i creditori trovano nel cedere il credito di imposta agli istituti bancari è quella per la quale molte domande di pratiche di cessione risultano bloccate dall'esaurimento del plafond di capienza fiscale.

L'attuale normativa, inoltre, pone il vincolo di compensare i crediti derivanti dai bonus edilizi e quelli fiscali a un livello non eccedente il totale delle imposte e dei contributi versati dagli istituti bancari. In questa situazione, la ricerca di acquirenti dei crediti di imposta si sta orientando verso altri soggetti, con il risultato di svendere il bonus acquisito dagli interventi edilizi. I creditori si rivolgono ai general contractor o ai possessori di partita Iva. Ma cala il prezzo di vendita: un credito di imposta generato dal superbonus 110% può essere acquistato a un valore percentuale inferiore tra il 10% e il 22%.

Bonus edilizi, anche sui social si possono comprare e vendere crediti di imposta del superbonus

Se le banche non accettano più i crediti di imposta derivanti dai bonus e superbonus edilizi, le strade per la cessione sono poche. Una è quella di beneficiare della detrazione fiscale diretta per i fornitori che eseguono i lavori, l'altra è l'applicazione dello sconto in fattura al cliente, anche se si tratta di una soluzione poco praticabile attualmente per l'esaurimento della capienza dei crediti fiscali. Infine, si può tentare di cedere i crediti di imposta al mercato secondario, con una svendita del beneficio fiscale da contrattare. E, in questo canale di cessione, sono vari gli annunci sui social di società e professionisti che cercano l'acquisto di credito di imposta per l'utilizzo diretto della detrazione fiscale e non per una ulteriore cessione.

Si tratta principalmente di crediti maturati su bonus del 2021 per la fruizione della detrazione fiscale nell'anno 2022 e non oltre. Gli importi dei crediti, in questo caso, arrivano anche ad alcune centinaia di migliaia di euro.