Con lo scioglimento delle Camere e la fine anticipata della Legislatura, l'approvazione in Senato della riforma fiscale riguardo la legge delega sul nuovo catasto, voluta dal governo Draghi, conclude il proprio iter senza alcuna approvazione.
In particolare, ad andare in soffitta è la possibile riforma del nuovo catasto, la quale tante discussioni aveva sollevato nei mesi scorsi tra i partiti di maggioranza dopo la sua prima approvazione alla Camera dei Deputati lo scorso 22 giugno. Questo provvedimento, osteggiato da Lega e Forza Italia, è stato sempre considerato divisivo tra le componenti che formavano il governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi.
Fine prematura legislatura: nessuna Legge delega su riforma fiscale del nuovo catasto
Dopo le dimissioni del Premier Mario Draghi e lo scioglimento repentino delle Camere decretato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la discussione e la relativa approvazione in Senato della legge delega relativa alla riforma del nuovo catasto verrà quindi accantonata.
La misura era molto divisiva e le forze politiche che facevano parte del governo Draghi erano pronte a fronteggiarsi pur di far vincere le proprie posizioni.
La misura che riguardava la riforma del catasto, infatti, aveva creato nelle settimane scorse parecchi conflitti politici tra gli alleati di centrodestra e di centrosinistra. Con la crisi di governo e la fine prematura di questa Legislatura tale provvedimento non avrà ulteriori sviluppi, finendo per ‘accontentare’ tutti e riuscendo a rimanere fuori dal perimetro degli affari correnti e nella gestione dei provvedimenti di emergenza, così come avverrà invece per il Pnrr, a cui il governo uscente dovrà dedicarsi con perentorietà prima del 25 settembre.
Si va avanti con l’esame dei decreti attuativi della giustizia tributaria
Il governo uscente dovrà invece occuparsi dell'esame della legge delega riguardante la giustizia tributaria, così come deciso in Consiglio dei Ministri del 21 luglio 2022 che ha fissato 'le linee guida' che caratterizzeranno i lavori nelle ultime settimane del Governo di Mario Draghi.
In Senato, infatti si lavorerà per approvare il nuovo testo normativo con i relativi emendamenti, i quali ci si augura verranno condivisi da tutti i gruppi politici presenti.
Prima del 25 settembre all’esame il testo del Decreto Aiuti 2
Secondo quanto deciso in CdM, infine, il governo continuerà i lavori urgenti, esaminando il testo del Decreto Aiuti 2.
Al suo interno saranno presenti le misure più urgenti, ovvero quelle riguardanti il caro bollette e carburanti.
Nessun cenno invece per quanto concerne il taglio del cuneo fiscale, argomento che potrebbe essere trattato dal nuovo governo dall'autunno.