Arrivano i primi accordi sui bonus edilizi di Intesa Sanpaolo in attuazione delle nuove regole dettate dal decreto "Aiuti-bis" sulla cessione dei crediti d'imposta e sullo sconto in fattura del superbonus 110%. Le operazioni, in questa fase iniziale di sblocco del plafond dei crediti fiscali riguardano le quarte cessioni che il nuovo decreto di Mario Draghi ha aperto alle partite Iva. Si tratta di operazioni apriprista della banca con contratti che prevedono accordi quadro di più anni. In questo modo, si libera spazio fiscale ai fini dei nuovi acquisti da parte della banca verso i creditori fiscali di bonus edilizi e, in particolare, del superbonus 110%.

Bonus edilizi, ecco le nuove possibilità di vendita dei crediti fiscali del superbonus 110%

Il nuovo meccanismo di cessione dei crediti e degli sconti legati ai bonus edilizi e al superbonus, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, consiste nella sottoscrizione di un contratto mediante il quale, nell'arco di quattro anni, la controparte si impegna a comprare crediti derivanti dalle operazioni dei bonus edilizi in proporzione alla propria capacità fiscale. Una partita Iva, che in questa prima fase dell'operazione è identificata in un'impresa di Affari e Finanza di medie dimensioni, acquisterà crediti d'imposta in proporzione al proprio carico fiscale ogni volta che avrà bisogno di effettuare pagamenti mediante il modello F24.

L'accordo quadro pluriennale apripista è stato sottoscritto da Intesa Sanpaolo con le aziende Autotorino (con un montante crediti d'imposta pari a 200 milioni di euro) e con Sideralba di Napoli, per un importo soggetto a bonus simile. Il vantaggio per le due aziende - e per tutte le altre che arriveranno a sottoscrivere accordi di questo tipo sui superbonus - consiste nel guadagno ricavato dal valore nominale del credito e il prezzo finale di acquisto.

In questo modo, la convenienza può essere quantificata nel minore carico fiscale per l'azienda dall'operazione di compravendita dei bonus edilizi. Inoltre, l'acquisto è fatto dalla partita Iva - in questo caso le due aziende sottoscrittici - non per un montante elevato di crediti fiscali, ma in base alla propria capacità contributiva in termini di imposte da pagare di volta in volta.

Bonus, come avviene la quarta cessione dei crediti o dello sconto del superbonus alle partite Iva?

Di conseguenza, anche per la banca vi è un vantaggio sulla cessione dei crediti di imposta e sugli sconti fiscali dei bonus e superbonus edilizi. Ad oggi, Intesa ha già comprato un quantitativo di crediti fiscali pari a 10 miliardi di euro, dei quali 7 nel corso del 2022, a fronte di richieste pari a oltre 20 miliardi. L'obiettivo è quello di rimettere il moto il grosso quantitativo dei crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi che attualmente è fermo. La riapertura progressiva del mercato, anche con la partecipazione degli altri gruppi bancari e di Poste Italiane, consentirà lo sblocco progressivo delle possibilità di acquisto da parte degli stessi istituti bancari mediante lo svuotamento della capienza fiscale con la cessione alle partite Iva.

In questo modo, imprese e famiglie potranno nuovamente ricevere il necessario supporto per la vendita dei crediti di imposta derivanti dai lavori effettuati con i bonus e, soprattutto, con i superbonus edilizi.

Bonus, sblocco plafond per acquistare crediti dal superbonus: ecco le prospettive di vendita

Le operazioni di vendita dei crediti fiscali di bonus edilizi derivano dal nuovo schema del decreto "Aiuti-bis" che consente la quarta cessione, sempre, a tutti i soggetti che abbiano un rapporto di conto corrente con la banca e che non siano i consumatori finali. In tal senso, il ruolo di acquirenti che il provvedimento di Draghi assegna alle partite Iva è decisivo: con la cessione dei crediti, e i vantaggi derivanti dalla possibilità di pagare un quantitativo di tasse a un prezzo inferiore derivante dalla vendita dei crediti, potrebbe ricondurre a benefici per tutti gli attori che intervengono nel rapporto cedente-cessionario del superbonus.

Infine, sulla cessioni dei crediti fiscali, Intesa Sanpaolo sottolinea l'assoluta sicurezza delle operazioni, anche in rapporto ai nuovi vincoli di asseverazione dettati dal decreto stesso. "Il nostro portafoglio crediti è certificato e molto controllato - ha spiegato Anna Roscio, responsabile impresa Banca dei Territori di Intesa - Cediamo solo crediti formati dopo il 1° maggio, quindi completamente tracciabili".