Si va verso la riapertura della cessione di 5,2 miliardi di euro di crediti d'imposta e sconti in fattura su bonus edilizi e superbonus 110% dopo l'approvazione del decreto "Aiuti-bis" di Draghi. Il provvedimento ha incassato al Senato 182 voti favorevoli e attende la ratifica alla Camera. L'accordo prevederà dunque la ripartenza della cessione dei crediti che erano rimasti incagliati dai precedenti provvedimenti legislativi: sarà necessaria l'asseverazione tecnica, utile anche per i vecchi crediti risalenti al 2021. Con la norma, il governo ha assicurato che la responsabilità solidale - principale fattore della cautela mostrata dalle banche nelle operazioni di compravendita e, conseguentemente, del blocco dei crediti dei bonus presso imprese e professionisti - sarà limitata nel caso del superbonus alla sola colpa grave o dolo.
Bonus edilizi, come cedere i crediti d'imposta sul superbonus?
La limitazione, dunque, della cessione dei crediti d'imposta dei bonus edilizi ai soli casi di effettiva frode o colpa grave (quando sussiste una violazione dell'obbligo di diligenza, prudenza e perizia che l'operazione avrebbero richiesto di osservare) permetteranno di riaprire il mercato della "moneta fiscale". Per cedere i crediti e non incorrere in casi di colpa grave o di dolo, sarà necessario produrre l'asseverazione del professionista. Sarà questa la procedura per i crediti del 2022 ma anche per i crediti risalenti a bonus edilizi del 2021, ovvero ai bonus antecedenti l'entrata in vigore delle restrizioni dettate dal decreto "Antifrodi" di novembre dell'anno scorso.
Le certificazioni richieste affinché le banche possano riaprire all'acquisto dei crediti - nel frattempo rimati nel cassetto di imprese e professionisti - permetteranno agli istituti bancari di avere meno vincoli soprattutto nel momento in cui rivestano il ruolo di cessionari nelle operazioni di acquisto dei crediti del superbonus 110%.
Bonus edilizi 2021-2022, si sblocca la cessione dei crediti e lo sconto in fattura con il decreto di Draghi
Le possibilità di ripartenza delle operazioni di cessione dei crediti del superbonus 110% dovrebbero avere un impatto positivo sul settore edilizio, rimasto bloccato dalla possibilità di smaltire i bonus derivanti dagli interventi sugli immobili.
Si calcola che lo sblocco potrebbe riguardare fino a 5,2 miliardi di euro di crediti grazie al decreto che solleva, ai soli casi di dolo e colpa grave, la responsabilità in solido delle banche nelle vesti di acquirenti dei crediti. L'allentamento dei vincoli di verifica da parte del cessionario del credito d'imposta, tuttavia, solleva la questione dei controlli sulle operazioni in superbonus: nei mesi scorsi, l'allentamento delle procedure di verifica ha prodotto la fuga di 6 miliardi di euro di bonus che difficilmente si riusciranno a recuperare.