Saranno due giorni di sciopero per i distributori di carburante: ad annunciarlo sono state le organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa in una nota congiunta diffusa in giornata.

Lo sciopero dei distributori di benzina e gasolio, compresi alcuni self service, inizierà martedì 24 gennaio alle ore 19 sulla rete ordinaria e alle ore 22 sulla rete autostradale.

La normale erogazione del carburante riprenderà poi nella serata di giovedì 26 gennaio con la stessa differenziazione tra rete ordinaria e autostradale.

La nota delle organizzazioni sullo sciopero

Le associazioni che hanno organizzato lo sciopero dell'erogazione del carburante hanno comunicato l'inizio dell'agitazione in una nota congiunta dove hanno voluto sottolineare che "il governo non ha intenzione di aprire al confronto sui veri punti di difficoltà del settore intero" e pertanto lo sciopero avrà luogo come da programma.

Secondo le organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa, il governo "continuerebbe solo a discutere di eventuale trasparenza e di alcune zone d'ombra ma lo farebbe solo per celare e mitigare le sue evidenti responsabilità sulla situazione".

Nella nota inviata le associazioni accusano il governo di "nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che non esistono".

La legge sugli scioperi dei distributori di carburante

La legge italiana prevede una specifica disciplina per gli scioperi del settore rifornimenti: infatti è obbligatorio comunque che durante i giorni di sciopero venga garantita una minima agibilità del 50% sulla rete ordinaria.

Per quanto riguarda la rete autostradale, la legge italiana prevede che durante i giorni di agitazione sindacale debba rimanere aperto almeno un distributore ogni 100 chilometri.

La rivendicazione dei benzinai in sciopero

La rivendicazione espressa dai sindacati e dai benzinai in questo sciopero è di imporre al governo una netta e immediata revisione dell'ultimo Decreto trasparenza che definiva i prezzi di benzina e gasolio, rimodulandoli.

Il tema ovviamente infiamma anche il dibattito politico di queste ore.

Sulla questione è intervenuta anche la Premier Giorgia Meloni, che ha ritenuto giusto e non ritrattabile il provvedimento, aggiungendo che i rappresentanti dei distributori sarebbero già stati accontentati su diversi punti i tavoli tecnici convocati per due volte in una settimana.

Gli incontri effettuati tra le parti però non hanno portato al blocco dello sciopero.