La Grecia sempre più sull'orlo del baratro finanziario. In attesa che il Governo guidato da Alexis Tsipras trovi l'accordo con l'Eurogruppo che sbloccherà i nuovi aiuti economici, il popolo greco si cautela spostando i propri risparmi all'estero. Su conti correnti stranieri. I 22 miliardi trasferiti fuori dai circuiti greci negli ultimi tre mesi hanno fatto scendere ai minimi storici la giacenza sui conti correnti ellenici, che secondo alcune stime avrebbe toccato i 150 miliardi. In pratica se si continua di questo passo, in poco tempo l'economia greca rischia il collasso.

Governo: "Non spostate i soldi all'Estero"

A confermare la situazione tragica è stato il ministro per il coordinamento del governo Alekos Flambouraris, che alla radio nazionale ha implorato i suoi concittadini di interrompere questo flusso scommettendo sul proprio Paese. "La Grecia sta lottando per la propria sopravvivenza e ha bisogno di ogni singolo euro in circolazione". Ma lo spauracchio "Grexit", ossia l'uscita di Atene dalla moneta unica, nonostante le smentite ufficiali, aleggia e continua a preoccupare i cittadini. Un eventuale ritorno alla Dracma convertirebbe all'istante tutti i depositi, facendo evaporare buona parte del loro valore. In tal senso la fuga dei capitali greci all'estero è da considerare una cautela dei propri risparmi.

Fmi: "Nessun rischio Grexit"

Da Washington il portavoce del Fondo Monetario Internazionale Gerry Rice, ha dichiarato di non avere "alcuna aspettativa di un default della Grecia". Rice ha altresì ricordato che le autorità hanno recentemente ricordato che intendono "pagare tutti i debiti e che la Grecia è in linea con i pagamenti.Ma la situazione greca è ben più grave, e dopo il piano faraonico contenuto nell'agenda di Salonicco la Grecia è tornata alla realtà e al timore di un nuovo collasso.

La riassunzione dei dipendenti pubblici licenziati durante le sforbiciate volute dalla Troika, la ricostruzione del welfare e le politiche verso i più bisognosi hanno lasciato posto agli appelli e alle prospettive di nuovi tagli sulla spesa pubblica.

Mani sui fondi pensione

Oggi il ministro delle finanze greche Yannis Varoufakis ha avanzato un progetto di legge per poter utilizzare le riserve dei fondi pensione.

Un progetto che non andrebbe a toccare le tasche dei contribuenti ma che allarma la popolazione. Nei giorni scorsi si era parlato di utilizzare i 550 avanzati dalla ricapitalizzazione delle banche. Tutte notizie che fanno pensare ad una crisi di liquidità dello stato, che costringe il governo Tsipras a raschiare il fondo del barile.

Dove troverà i soldi Tsipras?

Difficile che l'ipotesi default si concretizzi e che non si trovi una soluzioni prima del collasso. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble nei giorni scorsi ha attaccato la Grecia, rea di esser troppo lenta nel tracciare il percorso di uscita dalla crisi. Ma nessuna soluzione appare indolore. Oggi Atene è tornata a ricorrere al mercato del debito, emettendo bond a cinque anni con un tasso molto alto: circa il 4,95%.

Il più alto dell'eurozona. La Grecia, è noto, non gioverà del "quantitative easing", ossia il piano che agevolerà l'eliminazione dei titoli tossici dalle banche europee riportando ad una situazione di normalità il flusso dei capitali verso l'economia reale. Mentre le banche elleniche continueranno a usufruire di tassi tramite lo sportello Ela, che permetterà la liquidità (a tassi meno convenienti) tramite la Banca centrale greca. Ma Tsipras dove troverà i soldi? Anche per questo oggi, all'Ocse, è tornato a chiedere uno sconto su un debito insostenibile.