Il presidente dell' Europarlamento Martin Shulz, al quale pure Tsipras ha fatto visita, cerca di mediare per ottenere una riconciliazione tra i due fronti.
Le parole sferzanti da una parte e dall'altra gelano gli animi e le proposte ma non il tempo. Prima di aprile si deve assolutamente chiudere, bisogna arrivare a giugno a conti fatti perché la Grecia possa beneficiare della tranche di aiuto di 7,2 miliardi.
E adesso la Grecia è anche il cane appestato di cui le borse europee devono evitare il contagio e il Quantitive Easing della Bce offre anche questa tutela. Tsipras starà facendo impazzire la calcolatrice pur di evitare le addizioni di nuove tasse e le sottrazioni di spesa pubblica. Nei suoi sette punti non è prevista nessuna tassa ed anzi, in fondo alla lista, quasi per farla passare inosservata agli occhi dei falchi delle Istituzioni, è presente anche l'impegno per risolvere la crisi umanitaria. Addirittura per trovare moneta è andato a muovere una carie quiescente come quella della colpevolezza bellica della Germania che per noi del terzo millennio sembra già far parte della mitologia.
La vera scommessa di Tsipras