Sensazionale è il dibattito che torna prepotentemente ad affacciarsi sulla scena politica europea, a soli dieci anni di distanza dalla firma della Convenzione per l'abolizione della pena capitale, avvenuta a Vilnius nel 2012, alla quale hanno aderito la maggior parte dei paesi del vecchio continente. A capitanare la battaglia per la reintroduzione della pena di morte, troviamo il premier ungherese Viktor Orban, scettico pure nell'adesione all'Europa del proprio paese. In una delle sue ultime dichiarazioni, parlando a Strasburgo, il politico asseriva che in Ungheria il dibattito sulla pena di morte è aperto e che gli ungheresi sono abituati a parlare con franchezza anche di questioni complicate, aggiungendo che anche alcune regole europee andrebbero discusse.

Le sue parole hanno provocato numerose polemiche: Frans Timmermars, vicepresidente della Commissione Ue, ha avvertito che l'introduzione della pena capitale in Ungheria porterebbe inevitabilmente a sanzioni contro il paese, in osservanza all'articolo 7 del Trattato dell'Unione che prevede il rispetto dei diritti umani. Nel paese magiaro la pena di morte è stata abolita nel 1990, in seguito alla caduta del regime comunista.

In Inghilterra invece, la scelta di David Cameron, vincitore uscente delle ultime elezioni politiche, di nominare a capo del ministero della Giustizia l'ex giornalista Michael Gove, in passato sostenitore della pena di morte, abolita nel 1998, ha suscitato molte critiche.

Seppur il premier Cameron non sia personalmente a favore della pena capitale, uno dei punti principali del suo programma elettorale è stato il "British Bill of Rights", che cancellerebbe nel paese, la possibilità per i giudicati di presentare ricorso alla Corte Europea di Strasburgo. Nel caso questa legge fosse approvata, sarebbe rimosso un altro ostacolo alla reintroduzione della pena capitale nel paese.

L'unico paese europeo nel quale vige ancora la pena capitale, è la Bielorussia, da sempre criticato per il non rispetto dei diritti umani. Una delle condizioni principali per l'ingresso di un paese nell'Unione Europea, è proprio l'abolizione della massima pena, seppur a livello politico, il dibattito sulla sua reintroduzione, si fa sempre più insistente, specialmente da parte di quelle formazioni politiche di destra che cavalcano le esigenze di sicurezza dei cittadini, alla luce dei numerosi casi di cronaca nera che si verificano giornalmente. L'unica cosa certa di tutto questo è che nel caso in cui i cittadini europei vorrebbero la reintroduzione della pena di morte, nessuna norma o regolamento potrebbe imporlo.