Dopo i commenti negativi di Jean-Luc Mélenchon, leader del movimento d’oltralpe La France Insoumise, riguardo la decisione della Commissione europea di respingere la manovra del governo italiano, anche Sahra Wagenknecht, capogruppo della Linke al Bundestag, ha criticato duramente la scelta di Bruxelles, ponendo un problema di sovranità. “Gli italiani non vogliono essere governati da Bruxelles”, ha dichiarato Wagenknecht, aggiungendo che l’atteggiamento della Commissione potrebbe avere delle ripercussioni sul futuro dell’Ue.

Ue a rischio disintegrazione

"Non ho molta simpatia per Salvini", ha esordito Wagenknecht, "ma questo non c'entra nulla. La legge di bilancio è un diritto sovrano di ogni Parlamento". Proprio per questo motivo, secondo lei, la bocciatura della Commissione europea alla manovra preparata da un governo democraticamente eletto è una scelta priva di senso e potrebbe rivelarsi un boomerang per l'Unione. "Se si vuole distruggere l'Ue, si deve fare esattamente ciò che sta facendo Bruxelles". Per Sahra Wagenknecht, inoltre, esiste una pericolosa deriva antidemocratica: "Stiamo arrivando a un punto in cui il voto espresso dagli elettori si rivelerà inutile, tanto alla fine saranno i tecnocrati dell'Ue o addirittura il governo di Berlino ad avere l'ultima parola sulle leggi di bilancio degli Stati.

In questo modo l'Europa non può andare avanti".

La questione del debito: uno scontro politico e fra teorie economiche

Il giornalista del canale radiofonico Deutschlandfunk, nell’intervista alla parlamentare, ha posto a più riprese l'accento sul rispetto dei Trattati europei sottoscritti dagli Stati membri e sull'elevato debito pubblico italiano, che attualmente supera il 130 per cento del Pil.

"Per quanto riguarda i Trattati, il limite del deficit è fissato al tre per cento. L'Italia non intende superarlo", ha affermato Sahra Wagenknecht, lasciando intendere che lo scontro fra Roma e Bruxelles è primariamente di natura Politica. Per quanto riguarda il debito, il problema è di teoria economica: "Si dice che se un Paese è in crisi, l'obiettivo è risparmiare per ridurre il debito, ma questa convinzione è stata più volte confutata.

L'economia è un'insieme di fenomeni complessi e non vale l'equazione: se si risparmia, il debito diminuisce; se si spende, il debito aumenta. Sono anni che l'Italia ha tentato di ridurre in maniera consistente la spesa pubblica. Risultato: il debito ha continuato a crescere e l'economia è crollata".