Unione Europea, agli italiani piace sempre di più il modello Brexit. Secondo quanto emerge dai sondaggi e in particolare dalle ultime rilevazioni statistiche del cosiddetto “Eurobarometro” (che effettua indagini demoscopiche per conto del parlamento di Strasburgo), la maggioranza degli elettori del Belpaese voterebbe per un immediato addio all’Unione. Soltanto il 44% degli intervistati ha infatti espresso opinioni positive sul processo di integrazione comunitaria, esprimendo un orientamento negativo rispetto a qualsiasi ipotesi di uscita dall’Europa, mentre nel resto del Continente i cittadini sembrano ancora favorevoli a mantenere saldi legami con Bruxelles nonostante le forti critiche alle sue istituzioni e la crescita generalizzata delle forze euroscettiche negli ultimi anni.

UE, per gli italiani il modello è la Brexit?

L’Italia seguirà quindi le orme della Gran Bretagna? Sarebbe presto per immaginare uno scenario simile a quello che in questi mesi si sta definitivamente concretizzando Oltremanica, anche perché nel sondaggio in questione è venuto a galla un sorprendente apprezzamento dell’opinione pubblica nazionale per l’Euro, inteso come moneta unica, visto con favore dal 65% del campione nella Penisola contro il 61% medio degli abitanti dei 28 Paesi membri. Insomma, l’indagine di Eurobarometro offre un quadro non univoco, in parte contraddittorio: “Italexit” sì, ma lira no, almeno per il momento e prendendo per buona la statistica commissionata dal Parlamento Europeo che nel complesso mette in evidenza un consenso molto vasto delle politiche dell’UE, pari al 68% della popolazione comunitaria.

Agli italiani non piace l'UE: siamo sempre più euroscettici

Soltanto una ristretta minoranza dei cittadini residenti nel territorio dell’Unione e cioè 17% scarso, stando alle stesse rilevazioni, si esprimerebbe per abbandonare l’Europa e persino i britannici voterebbero “remain” anziché “exit” se chiamati alle urne oggi. Dati in netta controtendenza rispetto a quelli solitamente mostrati dai sondaggi finora effettuati nei vari Stati membri, dove peraltro i partiti europeisti continuano a perdere colpi regalando consensi a nazionalisti, sovranisti e populisti iper-critici verso Bruxelles.

La nuova inchiesta a carattere demoscopico realizzata da Eurobarometro si è svolta su un campione di 27.474 unità raggiunte dall’intervista (diretta, con metodo “face-to-face”), allargata a giovani dai 16 anni in su per ottenere una visione completa in chiave futura degli scenari che dal 2019 in poi, dopo le attese elezioni europee, si apriranno nell’UE.