Salvini incontra Viktor Orban per provare ad ampliare in Europa l'asse dei Paesi in linea con le sue politiche di chiusura sui migranti.

Con il vertice Orban-Salvini, Milano accoglie uno degli eventi politici più attesi di questa già animata fine estate. Il premier ungherese, che dal capoluogo lombardo ha iniziato un tour per incontrare diversi leader europei - tra cui Putin e probabilmente Erdogan - con la sua presenza in Prefettura, conferma l'intesa con Salvini e appoggio sull'attuale linea di chiusura messa in atto dal ministro degli Interni.

L'asse, dunque, prova a spostarsi sempre più verso il gruppo dei Paesi di Visegrad, fin dall'inizio punto di riferimento delle scelte in materia di immigrazione, sostenuti, fra gli altri, anche dal primo ministro austriaco Sebastian Kurz. Proprio l'Austria, in quanto Paese che presiede l'attuale semestre europeo, ospiterà il 20 settembre a Salisburgo un summit informale sulle politiche migratorie e al quale ovviamente prenderà parte anche Orban.

Salvini-Orban, la doppia partita in Europa

Sia Salvini che Orban sanno di essere sotto la lente dell'Unione europea. Le loro scelte di chiusura in materia di accoglienza dei migranti non sono certo in sintonia con gli indirizzi comunitari.

Sia la vicenda della nave Diciotti che ha direttamente coinvolto Salvini, sia la cosiddetta legge anti Soros in Ungheria - quella per intenderci che prevede sanzioni per chi favorisce l'accoglienza - sono soltanto due esempi di una più generale Politica in difformità dall'Ue.

Entrambi i leader, quindi, sanno di dover uscire dall'isolamento in cui rischiano di finire se non troveranno interlocutori pronti a rafforzarne le rispettive posizioni.

L'incontro di oggi a Milano ha dunque una valenza simbolica non trascurabile perché di fatto darà corpo ad un'idea di Europa diversa da quella fin qui affermatasi, quanto meno in materia di immigrazione.

Salvini e Orban: cosa sarà dei ricollocamenti?

Se di accordo su tutto si può parlare - le elezioni europee del 2019 si avvicinano con la probabile nascita di un asse sovranista - restano importanti nodi sul tema concreto dei ricollocamenti.

Anche l'ultima vicenda della destinazione dei migranti sbarcati dalla Diciotti, ha confermato, come precisato dal Ministro degli Esteri Moavero 'dissonanza' con Budapest.

Il rifiuto netto dell'Ungheria di Orban di ricevere i migranti sbarcati in Italia segna forse il punto di maggiore criticità dei rapporti con Salvini.

Bisognerà insomma aspettare, per capire se l'asse Salvini-Orban possa rappresentare un reale contrappeso al blocco franco tedesco sull'immigrazione oppure no.