Matteo Salvini e Marine Le Pen si sono incontrati a Roma, nella sede dell’UGL dove era in corso il convegno su "Crescita economica e prospettive sociali in un'Europa delle Nazioni". L’obiettivo dei due leader del fronte storicamente 'euroscettico' era quello di tracciare la cartina di tornasole per le Europee di Maggio 2019.

'Spread? Manovra da speculatori'

"Se volessi pensare male direi che dietro lo spread di questi giorni c'è una manovra di speculatori alla Soros che puntano al fallimento di un Paese per comprare le aziende sane rimaste, a prezzi di saldo.

A nome del governo dico che non toneremo indietro. Chi vuole speculare sull'economia italiana sappia che perde tempo". Duro e sagace Matteo Salvini che, con queste parole, attacca per l’ennesima volta Juncker, Moscovici e tutte le istituzioni che hanno mostrato perplessità nei confronti della Manovra economica italiana. Anzi, nei giorni scorsi ha ridato vita al sottobosco dei video in cui si accusava il presidente della Commissione Europea di ubriachezza. Di rimando, Jean-Claude Juncker non è stato avaro di critiche: "Spero che Matteo Salvini non finisca mai nella situazione di dover raccogliere un mucchio di macerie."

Elogi per l’alleata francese

"Condividiamo la stessa idea dell'Europa, dell'agricoltura, del lavoro, della lotta all' immigrazione." Non ci sono dissonanze nella comunicazione dei due raggruppamenti euroscettici, anzi, Marine Le Pen viene esaltata e gratificata per l’importante lavoro svolto nel suo Paese, contro Macron che oggi è la rappresentazione più importante del modello di Unione che – a loro giudizio – va demolito.

E pronta è anche la scommessa sul volto che il prossimo anno avrà Bruxelles: "Condivido con Le Pen valori, principi, coerenza orgoglio. A fine maggio avremo la rivoluzione del buon senso."

La sponda dell'UGL

L’UGL, tra le quattro confederazioni sindacali più importanti del Paese, ha un importante alleato di Salvini nel suo ex vice segretario generale Claudio Durigon che ha sospeso la sua carica per essere eletto come parlamentare nella Lega ed oggi riveste il ruolo di Sottosegretario al Lavoro.

Intesa che è facile definire strategica, per avere una sponda Politica ed un sindacato di riferimento che faccia riflesso alle posizioni leghiste nel mondo del lavoro. Oggi quest’asse è stato cristallizzato con la vetrina che si è data all’evento e che accompagnerà nei prossimi mesi la dialettica mediatica, con l'obiettivo del governo Conte di porre fine al Jobs Act di Renzi e proiettarsi su un nuovo codice del lavoro.