La Brexit sta logorando sempre di più i rapporti tra Bruxelles e Londra. A peggiorare le cose c'è stato Donald Tusk, presidente del Congislio Ue, che ha recentemente lanciato un "anatema" contro coloro che hanno spinto per l'uscita del Regno Unito dall'Ue senza un piano, parlando di "un posto all'inferno" appositamente creato per loro. Ovviamente la risposta dei politici d'oltremanica non è stata meno "biblica": gli unionisti nord-irlandesi del Dup hanno accusato l'ex premier polacco di essere un "euromaniaco diabolico, armato di tridente". Più diplomatiche sono state le parole di Downing Street, dicendo che le parole di Tusk "non aiutano" in un momento delicato come questo.
Il tutto, quasi poeticamente, accade poco prima di un incontro a Bruxelles tra Teresa May, la premier britannica, Jean Claude Juncker, il presidente della Commissione Ue, e lo stesso Donald Tusk.
Le parole di Donald Tusk
Le dichiarazioni di Donald Tusk sono state rilasciate attraverso Twitter e hanno un chiaro riferimento all'inadeguatezza dei politici inglesi nell'aver organizzato la Brexit: "Mi domando a cosa assomigli questo posto speciale all'inferno per coloro che hanno promosso la Brexit senza nemmeno l'abbozzo di un piano su come portarla a termine in modo sicuro".
Ed effettivamente i promotori della Brexit sono riusciti nel loro intento senza nessun tipo di piano futuro. Nonostante questo alcuni di loro, come Nigel Farange, seppur spariti dai radar politici subito dopo la vittoria, non hanno perso l'occasione per attaccare Tusk per le sue dichiarazioni.
La dichiarazione di Tusk è avvenuta dopo un colloquio con Leo Varadkar, premier irlandese, che l'aveva avvertito, a quanto pare, sul pericolo di esprimere questo tipo di opinione. Opinione che, tuttavia, non è stata messa in dubbio da nessuno. Certo, tutti hanno attaccato Tusk per quello che ha detto, ma nessun politico inglese ha detto "No, noi avevamo un piano".
Juncker, niente backstop per la frontiera irlandese
Ed, effettivamente, il Regno Unito si trova in grossi guai a causa della Brexit. Venerdì la premier Theresa May sarà a Dublino per tentare di avere una deroga per impedire la nascita di una rigida frontiera tra Irlanda del Nord e Irlanda, il backstop. Di opinione diversa è Jean Claude Juncker, che ha già anticipato che "L'Ue non intende riaprire alcun negoziato sul 'backstop' per la frontiera irlandese con il Regno Unito".
Per quanto sia molto probabile, quindi, una netta chiusura delle frontiere (un'opzione in linea con i desideri del Regno Unito, vista la Brexit), Juncker ha anche dichiarato che l'opzione di una Brexit senza accordo è, al momento, non molto probabile.