Theresa May, Primo Ministro del Regno Unito, si è dichiarata nella giornata di oggi pronta a tentare una negoziazione con l’Unione Europea riguardante alcune modifiche, da apportare all'accordo di divorzio raggiunto nel mese di novembre 2018, in vista di alcune garanzie definite “vincolanti contro il pluri-contestato meccanismo del backstop per l’Irlanda.

Voto cruciale entro il 13 febbraio

La Premier, secondo diverse fonti, avrebbe annunciato ciò proprio durante il dibattito ai Comuni sul piano B riguardante la tanto nominata ed attesa Brexit. Secondo quanto dichiarato dalla stessa, entro e non oltre il 13 febbraio di quest’anno vi sarà un nuovo voto definito dai media britannici voto cruciale di Westminster sul piano B riguardante la manovra della Brexit, negoziato dalla stessa con l’Unione Europea, con principale ed unico obiettivo quello di ottenere una vera e propria modifica per emarginare il tanto contestato backstop sulla questione riguardante il confine del territorio irlandese.

Theresa May, rivolgendosi direttamente ai Comuni, ha annunciato a gran voce di voler fare qualche passo indietro e di voler ritornare in aula anche nell'ipotesi in cui la negoziazione con Bruxelles dovesse non andare in porto entro la giornata del 13 febbraio, con una dichiarazione che verrà sottoposta al dibattito della Camera con votazioni su probabili emendamenti che potrebbero avvenire il giorno dopo.

Corbyn: 'Con la May si andrà verso il no Deal'

Le dichiarazioni di Theresa May sono state nell'immediato commentate da Jeremy Corbyn, leader del partito laburista e dell'opposizione nel Regno Unito, personaggio di spicco nel caso Brexit, che ha affermato quanto a suo avviso risultino vani i tentativi da parte della Premier di ottenere dall'Unione Europea entro la data stabilita le modifiche all'accordo sulla Brexit che lei stessa non sarebbe riuscita a portare a termine durante quest’ultimo biennio.

Secondo il leader dell’opposizione, con questa manovra la May rischierebbe solo ed esclusivamente di mettere il Paese di fronte al pericolo di un no deal’ che secondo imprese e sindacati potrebbe risultare più che catastrofico per l’economia inglese ed il mondo del lavoro. Corbyn, dopo aver commentato con queste parole le decisioni della Premier, ha deciso di sfidarla su un patto che lasci perlomeno Londra all'interno dell’unione doganale.