In tutta Italia ci sono agricoltori che sono alle prese con animali selvatici che depredano e rovinano i campi e le loro colture. In questa ottica, numerose sono le istanze ed i reclami che gli stessi agricoltori fanno alle istituzioni. Le prerogative degli agricoltori spesso si scontrano con la realtà che vuole le istituzioni impegnate nella tutela, ripopolamento e reintroduzione della fauna selvatica nelle nostre Regioni. Alcuni Enti territoriali però si adottano per trovare soluzioni o per venire incontro alle necessità dei propri cittadini.

Questo è il caso della Regione Emilia Romagna e del Bando di cui trattiamo.

Delibera e bando

La Regione Emilia Romagna ha stanziato 200mila euro da destinare agli agricoltori che hanno subito danni ai loro raccolti a causa degli animali selvatici. Sono fondi che serviranno per permettere agli agricoltori di adottare, acquistando ed istallando sistemi e dispositivi che proteggano campi ed allevamenti dall’assalto di lupi, cinghiali, uccelli ed ogni altro predatore selvatico. Nello specifico il bando erogherà ad ogni soggetto ritenuto ammissibile al fondo perduto, una cifra tra i 200 ed i 2.500 euro, a copertura del 100% della spesa effettuata per dotarsi di strumenti di difesa. Con una delibera di Giunta, la 1548 del 2016, la Regione ha confermato l’avvio delle domande che scadranno il prossimo 25 ottobre.

Per l’Emilia Romagna si tratta di un bando che prosegue l’operato di quello dell’agosto scorso che però, prevedeva spese ingenti per dotarsi di strumenti più costosi, nella fattispecie tra i 3.000 ed i 30.000 euro ad agricoltore. Il nuovo bando invece punta tutto sulla velocità, cioè sul permettere alle aziende di dotarsi di piccoli sistemi, meno costosi e di facile ed immediata attivazione.

Evidente che il problema fauna selvatica sta vessando fortemente le aziende e che quindi la velocità di intervento sia prerogativa dell’azione intrapresa dalla regione.

Beneficiari e modalità di presentazione delle domande

Proprio nell’ottica della snellezza e della rapidità di intervento, la Regione ha stabilito che le domande non avranno nessun iter particolare.

Entro la scadenza, devono essere compilate su carta semplice ed inviate per posta raccomandata ai Servizi Territoriali per agricoltura, pesca e caccia. Le domande sono aperte a tutti gli agricoltori, singoli o in forma di società. Naturalmente è necessario essere aziende iscritte alla Camera di Commercio, munite di Partita Iva. Dopo le istanze, sarà emanata una graduatoria perché il Bando prevede la ammissibilità delle domande fino ad esaurimento fondi. Interventi contro i danni subiti da fauna riconosciuta come protetta, per esempio da maggior punteggio per la graduatoria. Gli strumenti acquistabili sono molti e vanno dalle reti metalliche semplici a quelle elettriche, dall’adozione di strumenti sonori contro gli uccelli alle reti plastificate che proteggono gli allevamenti ittici, per finire con l’utilizzo di cani da guardia.

L’unico vincolo affinché l’operazione fondo perduto sia completata è che coloro i quali saranno inseriti nella lista dei beneficiari, dovranno provvedere a mettere a punto la spesa e quindi a dotarsi dei sistemi entro il 31 dicembre 2016.