Il governo nipponico ha deciso di operare concretamente per ovviare al grave calo di forza lavoro. A breve infatti sarà molto più facile per gli stranieri riuscire a trovare un impiego in Giappone. Non si sa ancora molto delle imminenti politiche ma è chiaro che qualcosa dev'essere fatto. La popolazione nipponica infatti invecchia più in fretta che nel resto del mondo, con un 25% che ha già raggiunto i 65 anni.
Ormai il distacco dagli altri colossi asiatici, e in particolar modo dalla Cina, inizia a diventare fin troppo ampio ed evidente, e così entro giugno 2014 s'intende mettere in pratica alcune linee guida trovate dal governo di Shinzo Abe.
Per prima cosa ogni azienda giapponese riceverà incentivi al fine di assumere apprendisti e lavoratori, in particolar modo per quei ruoli nei quali è richiesta una specializzazione. Un'altra questione calda è quella delle madri che lavorano. Il loro numero è decisamente basso e così si è deciso di investire negli asili, consentendo così a molte madri di tornare nel mondo del lavoro. Quello delle madri a tempo pieno non è affatto un dato da prendere sotto gamba, dal momento che, stando alle cifre del World Economic Forum 2012, ben il 60% delle madri abbandona il proprio lavoro in seguito alla nascita del primo figlio.
Il piano generale a lungo termine prevede un aumento dei lavoratori, che incrementerà le statistiche demografiche, comportando ingenti vantaggi in termini di gettito fiscale. E' ovvio infatti che più lavoratori corrispondono conseguentemente a più tasse, fondamentali per poter risanare l'ingente debito pubblico, che ormai ha superato il 200% del Pil.