Chi si aspettava una convocazione della Commissione Bilancio per questa settimana sulla vicenda del pensionamento di quei quota 96, bloccati dalla legge Monti-Fornero sulle pensioni, è certamente rimasto deluso.
La situazione
Il cambio di governo tra Renzi e Letta, ha portato, come conseguenza un allungamento dei tempi ma anche incertezze. Quale sarà la posizione di Renzi in proposito? Riuscirà il Governo Renzi a risolvere il loro problema? Quali saranno i tempi di cui avrà bisogno per affrontare anche questa "emergenza" che si trascina ormai da oltre due anni?
Sono tutti interrogativi che il personale scolastico si sta ponendo in questi giorni di silenzio assoluto. Un silenzio certamente angosciante.
La "red map"di Renzi, prevede tempi ravvicinati per alcune priorità come la legge elettorale, le riforme istituzionali, ma anche l'occupazione. E mandare in pensione questo personale vuol dire creare nuovi posti di lavoro e svecchiare una classe docente tra le più vecchie d'Europa.
Gli ostacoli
La determinazione della Ragioneria dello Stato ad oggi ha impedito qualsiasi forma di soluzione. La proposta unificata Ghizzoni-Marzana, è stata avversata con la motivazione, vera o presunta che sia, di una mancanza di chiarezza nei conti e nell'onere per lo Stato, vanificando così attese e speranze di chi è al collasso dei nervi.
Ci si augura che questo periodo di latenza serva per verificarne la congruenza e la fattibilità, in modo da dare risposte certe alla prima convocazione della commissione bilancio
Le intenzioni
Le buone intenzioni e le promesse non non sono mancate in questi due anni da parte di tutte forze politiche. Bisogna solo augurarsi che il nascente governo Renzi faccia proprie le buone intenzioni e dia una svolta decisiva alla vicenda in tempi ravvicinati, così come sperano sempre i docenti, il personale ATA ed i collaboratori scolastici interessati.
Magari un consiglio "forte" e mirato potrà arrivargli, proprio dalla moglie precaria anch'essa della Scuola.