La situazione del salario minimo in Europa

Il salario minimo è la più bassa paga oraria, giornaliera o mensile che in certi stati i datori di lavoro sono obbligati per legge a corrispondere ai propri dipendenti. Come si evince da una mappa a cura di Eurostat, riproposta anche dalla versione on line del settimanale"Internazionale", attualmente dei 28 stati facenti parte dell'Unione ben 21 di loro prevedono nella loro legislazione nazionale un salario minimo. Naturalmente l'importo di questi stipendi varia da paese in paese, passando dai 157 euro in Romania, ai 753 euro della Spagna, fino ad arrivare ai 1462 euro in Irlanda e ai 1874 del Lussemburgo.

Dunque, seppur con consistenti variazioni legate anche al costo della vita, la maggior parte dei paesi dell'Unione prevede questo strumento nella propria legislazione.

La Comunicazione Europea dell'aprile 2012

Nella Comunicazione dell'aprile 2012, COM(2012) 173 final, la Commissione Europea, inoltre, sosteneva che "fissare salari minimi di livello adeguato può contribuire a evitare l'aumento della povertà lavorativa" oltre a potere essere un fattore importante per assicurare dignità e qualità del lavoro. Esigenza quest'ultima, d'altra parte, molto sentita dai cittadini europei nel contesto attuale di crisi. Nel medesimo testo si parla anche della possibilità di "poter adeguare in misura sufficiente i minimi salariali, con il coinvolgimento delle parti sociali, per rispecchiare gli sviluppi economici globali".

Se quindi la creazione di un salario minimo europeo sembra ancora distante dall'essere una realtà, traspare dalla Comunicazione del 2012 un certo interesse in seno all'Unione per un tale progetto.

L'annuncio britannico e quello tedesco

È del 16 gennaio 2014 l'annuncio del governo britannico che intende impegnarsi ad aumentare il salario minimo entro il 2015, facendolo aumentare da 6,31 a 7 sterline l'ora.

A tal proposito il ministro delle finanze britanniche aveva affermato, qualche giorno prima, che: "Il salario minimo permette di trovare un compromesso chiave: proteggere i dipendenti che hanno uno stipendio basso e assicurarsi che trovino un lavoro". La dichiarazione da parte dell'esecutivo britannico segue di qualche mese quella del novembre 2013 della cancelliera tedesca Angela Merkel che aveva annunciato il progetto di creare in Germania un salario minimo obbligatorio per tutti dal 2015.

La situazione del dibattito nel nostro paese

In Italia, attualmente, non esiste alcun salario minimo previsto dalle leggi nazionali e tale contrattazione viene applicata tra le parti sociali. Il che è spesso causa di forti contrasti e frizioni.

Per quanto riguarda i lavoratori detti "atipici" e gli stagisti, i loro rapporti di lavoro non prevedono ovviamente alcun salario minimo. Nel nostro paese la discussione circa l'introduzione di un salario minimo fissato per legge risulta essere inoltre piuttosto timida e non appare come prioritaria nell'agenda di Governo e forze politiche.

Anche alla luce della situazione europea e dei più recenti orientamenti della Commissione, nonchè di paesi come Inghilterra e Germania, e in ossequio allo spesso abusato motto "ce lo chiede l'Europa", sarebbe forse necessario che i nostri rappresentanti in Parlamento iniziassero una seria riflessione su una materia in questo momento molto sentita e di importanza fondamentale.