Siamo oramai sempre più nel vivo della campagna elettorale e i leader dei maggiori partiti politici danno inizio alla danza delle promesse elettorali. E il tema della riforma delle Pensioni è quanto mai all'ordine del giorno, del resto l'Italia è allo stesso tempo un paese non giovane e un paese in cui tutte le forme di sostegno previdenziali stanno venendo pian piano meno. E così Renzi e Berlusconi si sono sfidati sul tema delle pensioni, facendo promesse che molti hanno già definito "elettorali", mentre le ultime notizie sul tema degli esodati e dei Quota 96 non lasciano ben sperare.

Anche in quel caso si tratta, secondo i comitati, soltanto di vaghissime promesse, come tutte quelle che sono state fatte negli ultimi mesi.

In questo articolo allora analizzeremo le proposte di Renzi e Berlusconi su alcune possibili riforme delle pensioni e poi analizzeremo le ultime sulla questione degli esodati e dei Quota 96.

Riforma pensioni: Renzi e Berlusconi e le promesse "elettorali"

Berlusconi sul tema della riforma delle pensioni, secondo alcuni, è letteralmente un fiume in piena. Le ultime dichiarazioni riguardano ancora una volta le cosiddette pensioni minime. Secondo il leader di FI una vera riforma delle pensioni può e deve partire dalla pensione cosiddetta minima che, a suo dire, può essere incrementata fino almeno a 800 euro.

Ma Berlusconi a distanza di pochi giorni rilancia e nella trasmissione Mattino Cinque ha addirittura rilanciato, non soltanto la pensione minima può essere incrementata a 1000 euro ma addirittura può essere pensata anche per le casalinghe. Immediata si è fatta sentire la replica di Moretti del PD che durante la trasmissione Agora, mentre si discuteva della proposta del leader di FI sulla riforma delle pensioni, ha detto laconicamente che nessuno crede più agli spot elettorali del Cavaliere.

La partita resta comunque aperta.

E Matteo Renzi? Il premier e leader del PD ha compreso come il tema della riforma delle pensioni sia molto sentito dall'elettorato italiano e così ha deciso di intervenire anche lui. Durante la trasmissione Pomeriggio Cinque il leader del PD ha dichiarato che è in programma per il 2015 una riforma delle pensioni che porterà tutti coloro che hanno una pensione bassa ad avere 80 euro in più.

Il bonus Renzi dunque si estenderebbe anche ai pensionati.

Ma mentre si promettono riforme delle pensioni sostanziose, cosa sta facendo il governo per quanto riguarda esodati e Quota 96?

Riforma pensioni: tutto fermo su esodati e Quota 96

Il grande problema del sistema pensionistico italiano nasce con la riforma delle pensioni Fornero (la Lega Nord parla di referendum per l'abolizione) che, oltre ai pesanti costi sociali che porta con sé avendo innalzato di molto l'età pensionabile facendo dell'Italia il paese in cui si va in pensione più tardi, ha prodotto due storture paradossali, quella degli esodati e quella dei Quota 96 della scuola. Due storture connesse a veri e propri errori nella stesura della riforma delle pensioni che porta il nome della Fornero.

E così, a partire dal 2014, anno in cui è entrata definitivamente in vigore, le contraddizioni sono esplose.

Sui Quota 96, nonostante la ricchezza di news ripetitive e tutte uguali che circolano sul web, c'è ben poco da dire. L'unico intervento di rilievo è della Giannini, Ministro della Pubblica Istruzione, che ha promesso di affrontare la questione dopo la campagna elettorale. Ubi maior, minor cessat dicevano gli antichi romani, se c'è qualcosa di più importante, quello che lo è di meno deve cedere il passo.

E gli esodati? Ancora nulla di concreto, certo le news sul web ripropongono in maniera estenuante le solite proposte di Cesare Damiano e gli ultimi interventi (a dire il vero, secondo molti, ben poco concreti) del Ministro Poletti, ma una reale riforma delle pensioni non è assolutamente in programma.