La Cgil ha reso noti i risultati dell'inchiesta svolta dall'Osservatorio sulla Cassa Integrazione, basandosi sui dati statistici forniti dall'Inps. Le ore di cassa integrazione, da gennaio a maggio, sono poco meno di mezzo miliardo: un dato che si traduce in circa 570 mila lavoratori cassaintegrati a zero ore, quasi un milione e duecentomila i cassaintegrati in totale, con ricorso medio al 50% del tempo di lavoro. La perdita di reddito totale, stando allo studio, si aggira intorno agli 1,8 miliardi di euro, circa 3300 euro in meno in busta paga.

A maggio 11,06% ore in cassa in più: un trend sconfortante.

La Cgil dichiara che il trend di ore richieste punta verso il miliardo di ore l'anno, cosa che sottolinea (pur tenendo conto dei piccoli segnali di ripresa degli ultimi mesi) il tragico "quadro di crisi strutturale della crisi economica e produttiva". A maggio le richieste sono aumentate dell'11% circa rispetto ad aprile 2014. In crescita soprattutto la cassa straordinaria, che attualmente pesa sul totale di ore richieste per oltre il 65%. Secondo la Cgil la notevole diminuzione delle deroghe significa essenzialmente la carenza di copertura economica. Il sindacato sottolinea la centralità del lavoro in Italia, unico mezzo per l'uscita dalla crisi, auspicando interventi rapidi da parte del governo per sopperire all'emergenza lavorativa.

Nord in testa alla classifica

La Lombardia è in testa alla classifica nazionale per ore di cassa integrazione richieste, con oltre 146 mila lavoratori a zero ore. Seguono Piemonte e Veneto, con rispettivamente 62 mila lavoratori e 50 mila lavoratori fermi. I settori maggiormente colpiti in tutta Italia sono quello meccanico, con oltre 194 mila lavoratori in cig, il commercio, con 77 mila dipendenti a zero ore, e infine l'edilizia, con quasi 70 mila persone. Rispetto al 2013 si nota una piccola ripresa: rispetto al periodo gennaio maggio dell'anno scorso, la diminuzione di ore richieste è quasi del 30%, ma il quadro attuale rimane decisamente sconfortante.