Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito relativo alla pensione anticipata 2014: il definitivo accantonamento della manovra sul prepensionamento dei lavoratori statali ha di fatto contribuito a chiarire molti dei punti interrogativi che si erano imposti nel corso degli ultimi mesi, ma nonostante la decisione assunta dal governo il quadro è tutt’altro che statico.



Il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha infatti rilanciato la propria proposta di riassetto del sistema previdenziale, un disegno che elegge proprio l’istituto della pensione anticipata 2014 quale nodo focale.

Rimane invece sullo sfondo l’opzione contributivo, con il governo che sembra aver nuovamente dimenticato l’impegno assunto mesi fa.



Cerchiamo allora di fare il punto in merito alla pensione anticipata 2014 tentando di richiamare le attuali modalità di calcolo e i requisiti dettati dall’INPS; in ultimo faremo un cenno alla proposta di Damiano.

Pensione anticipata 2014, calcolo e requisiti INPS: Damiano insiste e rilancia



L’istituto relativo alla pensione anticipata 2014 è stato fra i più dibattuti negli ultimi mesi, complice la nascente riforma della previdenza e il disegno riformatore paventato dal ministro Madia all’interno della manovra sulla PA.



Adesso che l’ipotesi di ricorrere al prepensionamento per i lavoratori statali è stata cestinata il quadro generale ha assunto contorni differenti: allo stato attuale, per accedere alla pensione anticipata 2014 i lavoratori di sesso maschile hanno bisogno di 42 anni e 6 mesi mentre le lavoratrici necessitano di 41 anni e 6 mesi (questi i requisiti dettati dall’INPS): ogni contribuente reca comunque la possibilità di effettuare il calcolo ricorrendo ad alcuni strumenti online gratuiti, come i calcolatori presenti sul portale de Il Sole 24 Ore o sul sito web Irpef.info.



Questo il quadro attuale, ma la proposta avanzata dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano potrebbe cambiare le carte in tavola: ‘Sulla previdenza siamo soddisfatti che nella riforma della PA non siano previsti prepensionamenti per i soli lavoratori pubblici che avrebbero creato una intollerabile discriminazione nei confronti dei lavoratori privati ed in particolare degli esodati. Il Governo, infatti, dovrebbe varare una norma di flessibilità del sistema pensionistico che consenta ai lavoratori pubblici e privati di andare in pensione a partire dai 62 anni’.



L’obiettivo del presidente della Commissione lavoro rimane dunque di quello di costruire un sistema previdenziale meno rigido ed incentrato su una pensione anticipata che già nel 2014 renda possibile l’uscita dal lavoro a 62 anni. Staremo a vedere.

Pensione anticipata 2014, opzione contributivo nuovamente dimenticata?



Chiudiamo il nostro approfondimento relativo alla pensione anticipata 2014 parlando dell’opzione contributivo donne; l’istituto consente alle sole lavoratrici di abbandonare anticipatamente l’impiego raggiunti 57 anni d’età più 35 di contributi se dipendenti e 58 anni d’età più 35 di contributi se autonome, il tutto a fronte di un assegno pensionistico ridotto di circa il 15% rispetto a quello cui si avrebbe diritto col calcolo retributivo: il problema è che senza un tempestivo intervento da parte del governo, l'opzione contributivo non sarà più esercitabile.



In teoria c’è tempo sino al 2015, nella sostanza non è così dato che i requisiti su esposti devono essere raggiunti entro novembre o dicembre 2014 per le lavoratrici dipendenti, ed entro maggio 2014 per le autonome, il tutto per via della finestra mobile. I governi Letta e Renzi si sono impegnati in passato a dar corso ad una proroga ma sin qui nulla è stato fatto, con la conseguenza che la deadline per le lavoratrici autonome è già scaduta.



A questo punto vorremmo un parere da Voi: cosa pensate della proposta di Damiano? Credete che sia utile l’istituto dell’opzione contributivo? Sareste favorevoli ad una sua estensione anche ai lavoratori uomini? Dateci la vostra opinione commentando l’articolo qui sotto!