Ecco le ultime novità, in ordine di tempo, sulla pensione anticipata 2014 e il prepensionamento di statali e privati. Come sappiamo il Governo Renzi è impegnato, insieme ai suoi ministri, a cercare di portare a termine la riforma della PA con Madia da una parte e, nel contempo, districarsi dalle problematiche sorte con i prepensionamenti degli statali e dei privati, insieme a Padoan e Poletti.

Pensione anticipata 2014 e prepensionamento statali: tutti a casa a stipendio minimo?

Continua a evolversi la riforma della PA che Renzi, insieme ai ministri del suo Governo presenterà venerdì, 6 giugno prossimo, all'attenzione dell'opinione pubblica. 

Una novità di rilievo, resa nota poche ore fa dal ministro designato, Marianna Madia, è la possibilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni che lo riterranno opportuno, di mettere fuori servizio i propri dipendenti, con uno stipendio minimo garantito.

Tutto questo sarà possibile in base ad una norma di legge che darà la possibilità, secondo quanto specificato dallo stesso ministro, ai dipendenti pubblici "esonerati", di continuare a percepire lo stipendio nella misura del 65%, comprensivo dei relativi contributi. Il tutto comunque legato al fattore mobilità in base, sempre secondo Madia, ad un "esonero intelligente".

La norma altresì, prevede anche l’applicazione coatta, nel senso che, in caso di rifiuto da parte dell’impiegato interessato, lo stesso verrebbe collocato a riposo forzato andando a casa con uno stipendio ulteriormente decurtato da quel 65% specificato dal Ministro Madia.

Un altro sistema messo a punto, per sfoltire le maglie del pubblico impiego, sarà quello di eliminare l'opportunità da parte degli impiegati pubblici,  di continuare il rapporto di lavoro al raggiungimento dei requisiti per la pensione, cioè  si abolirà quella possibilità di prolungamento dell'attività lavorativa detta del "trattenimento in servizio".

Pensione anticipata 2014, privati: botta e risposta Padoan - Damiano sull'età pensionabile

Secondo quanto dichiarato dall’attuale ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, si dovrebbe aumentare, ancora di più, l’età della pensione.

Il botta e risposta non si è fatto certo attendere, e si è manifestato per bocca del Presidente della Commissione Lavoro, Damiano, il quale senza mezzi termini si è apertamente schierato contro tale ipotesi.

Contraddicendo quindi, quanto affermato da Padoan, Damiano a ribadito con fermezza che, al contrario, bisognerebbe abbassare l’età con cui si dovrebbe andare in pensione.

Damiano ha anche espresso parere su come si dovrebbe intervenire sul problema delle Pensioni anticipate. Secondo il Presidente della Commissione Lavoro, per dare un colpo di mano al problema e risolverlo una volta per tutte, in modo davvero radicale, si dovrebbe creare un sistema flessibile di accompagnamento alla pensione, già a iniziare dai 62 anni, oppure, sempre secondo Damiano, si dovrebbe riportare tutto il sistema pensionistico al periodoante Fornero”. Ha poi terminato dicendo che solo in quella maniera si otterrebbe la soluzione del problema, mentre invece, tutto il resto sarebbero solo dei “palliativi inutili e controproducenti”.