Scuola, grane o fiore all'occhiello del Governo Renzi? Le nuove misure che l'esecutivo deve garantire per mantenere fede ai propri programmi di sviluppo in ambito scolastico dovranno subire un'accelerata per muoversi dalla fase di stallo nel quale è piombata, sommersa dalle questione delle nuove assunzioni, dei Quota 96, della formazione e merito dei docenti e delle competenze degli studenti e della valutazione degli Invalsi.

Uno per uno, ognuno di questi problemi dovrà avere una risposta perché la Scuola, già dall'insediamento di Renzi a Palazzo Chigi, è sempre stata considerata uno dei nodi di maggiore urgenza, perché possa essere ben spendibile di fronte all'Unione europea.

Proprio per questo Renzi avvierà le consultazioni sulla materia e, data la necessità di arrivare a un programma ben definito per settembre, agosto si preannuncia carico di lavoro per il Primo ministro.

Scuola, le nuove assunzioni e i Quota 96

Tiene banco la questione delle nuove assunzioni nella scuola, rimandata ormai al 2015, anno per il quale dal Ministero dell'Istruzione hanno fatto sapere di aver previsto 22 mila nuove immissioni in ruolo, così distribuite: quattordicimila docenti per l'esigenza di turn over, dei quali la metà provenienti dalle graduatorie ad esaurimento e l'altra metà vincitori o idonei del concorso 2012; ottomila assunzioni deriveranno dalla terza ed ultima quota della legge dell'ex ministro Maria Chiara Carrozza.

Ma la Uil Scuola ha stimato che i posti che servirebbero tra docenti, sostegno, personale ausiliario, tecnico ed amministrativo sono oltre 39 mila senza considerare gli oltre quattromila Quota 96 creati dalla Legge Fornero che, se dovessero andare in pensione, libererebbero ulteriori posti e richiederebbero quindi una nuova copertura.

Agosto, dibattiti Scuola con docenti e famiglie

Proprio per l'importanza e l'urgenza di arrivare a risposte certe sta portando allo studio di una nuova strategia: le questioni scolastiche devono uscire fuori dai circoli degli addetti ai lavori e devono essere materia di discussione e di proposte coinvolgendo i professori e le famiglie. Per questo, ad agosto, nelle località estive nei quali il Partito democratico andrà a parlare di scuola, verranno coinvolti proprio loro: docenti e famiglie.