Previste novità sul fronte Pensioni. Dall'opzione donna, al part-time verso l'uscita e all'estensione della deroga dei 64 anni. Questo è ciò che è stato anticipato nelle settimane scorse per quanto riguarda il pubblico impiego.

Riforma pensioni: opzione donna

Il disegno di legge è stato già riapprovato dal Consiglio dei Ministri venerdì scorso. Molto probabilmente una vera e propria legge si avrà nel periodo autunnale. Tutto ciò dovrebbe riguardare l'opzione donna, ovvero la nuova opzione contributiva applicata donne e, quindi, la possibilità di andare in pensione soltanto con la maturazione di almeno 35 anni di contributi e con un'età anagrafica minima di 57 anni per le dipendenti pubbliche.

Da considerare il fatto che l'età anagrafica va aumentata di un anno per le lavoratrici autonome. Ma tutto dovrà essere calcolato secondo il metodo contributivo della rendita e cioè, per un importo inferiore rispetto a quello che si verrebbe ad ottenere con il calcolo misto.

Riforma pensioni: part-time e revisione della Fornero

L'altra novità contenuta nel disegno di legge, è l'introduzione del part-time verso la pensione. Secondo quanto affermato da "Quotidiano.net", tale provvedimento servirà a favorire il ricambio generazionale cioè l'entrata nel mondo del lavoro dei più giovani. Con questa manovra i dipendenti statali ai quali manchino 5 anni per la pensione, avranno la possibilità di cambiare il loro contratto di lavoro da tempo indeterminato a tempo parziale ma comporterà una netta diminuzione della retribuzione poiché l'orario di lavoro sarà ridotto al 50 %.

Per il settore provato, invece, la Legge Fornero ha previsto una deroga per i lavoratori che avessero raggiunto quota 96 entro la fine del 2012 a condizione che abbiano compiuto il 64 anno di età. Vedremo quali di queste riforme vedranno poi la luce.