Ancora una volta disagi, a causa di uno sciopero dei mezzi pubblici, per chi dovrà mettersi in viaggio a luglio 2014. Stop dei trasporti su rotaia, con treni fermi sabato 12 e domenica 13, mentre nelle giornate del 20 e 26 sarà la volta dei trasporti aerei, quindi con orari e modalità differenti.

Si profila dunque, a causa di questi scioperi, un'estate 2014 molto "calda" sul fronte dei trasporti pubblici. Penalizzate maggiormente saranno le città con importanti snodi ferroviari: Milano, Roma, Napoli, Torino, Bologna, tanto per citare le principali. 

Lo sciopero dei treni, programmato in tutta Italia, interesserà le sigle FSI (Ferrovie dello Stato Italiano), NTV e Trenord, avrà una durata di 24 ore.

Le maggiori difficoltà, per questi scioperi a rilevanza nazionale, si avranno, come successo altre volte, nelle città più grandi ad elevato movimento passeggeri.

Sciopero Treni 12 e 13 luglio 2014: ultimi aggiornamenti su orari e modalità

Gli scioperi dei mezzi pubblici di luglio, in particolare quelli dei treni, previsti per i giorni 12 e 13, sono stati proclamati dalle organizzazioni sindacali di settore differenti, facenti capo a CUB-Trasporti, CAT, e USB. Non parteciperà allo sciopero in oggetto il personale Trenitalia facente parte della divisione Cargo. 

Riguardo agli orari di svolgimento e alle modalità degli scioperi, queste sono identiche per tutte le organizzazioni sindacali interessate.

Le agitazioni prenderanno il via il sabato, 12 luglio, alle ore 21:00 e termineranno domenica, 13 luglio, alle ore 20:59.

Nulla di ufficiale è stato diramato, per quello che concerne gli orari e le modalità, riguardo le fasce protette. Consigliamo ai viaggiatori di informarsi prima di intraprendere lunghi viaggi.

Sciopero mezzi pubblici del 12 e 13 luglio: quali le motivazioni?

La maggior parte delle persone coinvolte negli scioperi, quindi costrette contro la loro volontà a subire i disagi più grandi, spesso non sanno i motivi e le problematiche di fondo che hanno spinto le organizzazioni dei vari sindacati a indire le proteste.

In questo caso i motivi sono riconducibili, brevemente, a tre differenti questioni:

  • la questione riguardante la riforma delle pensioni, con la perdita del fondo ferrovieri che hanno fatto lievitare di ben 9 anni il termine di permanenza al lavoro
  • problematiche inerenti la doppia contrattazione relativa al CCNL ferrovieri e i Contratti Aziendali. Il punto del malcontento riguarda la revisione legislativa sugli orari di lavoro del personale adibito a sicurezza ferroviaria.
  • la questione del riordino delle norme interne sulla sicurezza, con relativo riordino normativo