Come preannunciato qualche giorno fa dal Presidente della Commissione Bilancio della Camera, on. Francesco Boccia (del Partito Democratico), l'emendamento per il collocamento a riposo dei cosiddetti "quota 96" (ormai quota 100/101) o "esodati della scuola", è pronto e sarà presentato alla Camera per la sua approvazione giorno 10 luglio. Sarà un emendamento al Decreto sulla Pubblica Amministrazione e verrà presentato dall'on. Manuela Ghizzoni (anch'essa parlamentare del Partito Democratico)."L'emendamento è pronto e lo presenteremo in aula il 10 luglio" così afferma la Ghizzoni, la deputata del Pd che da sempre si è battuta per il riconoscimento del diritto acquisito degli ex quota 96 scuola.
Quale l'antefatto? Come si è arrivati al 10 luglio?
I quota 96 scuola si son visti cancellare un diritto ormai acquisito, a seguito di un madornale errore commesso dal Governo Monti al momento del varo della riforma pensionistica del dicembre 2011, a firma dell'allora Ministro Elsa Fornero.
Ma qual è il peccato originale commesso dalla Fornero?
L'errore fu generato dalla inconsapevolezza che il calendario della scuola segue una tempistica ben diversa dal calendario solare. Ricordiamo che il calendario della scuola inizia con il primo settembre e termina al 31 di agosto; pertanto tutti i diritti ed i doveri, di ciascun dipendente, hanno inizio e termine in quel periodo, così come riconosciuto sia dalla normativa contrattuale sia dalla legislazione scolastica in materia.
Nella concitazione del momento, nell'urgenza di varare una riforma che avesse come scopo il risanamento delle finanze dello Stato, s'incappò nell'errore "fatale" che ha tenuto e tiene imbrigliati tutti gli operatori scolastici che entro la data del 31 di agosto del 2012 raggiungevano la fatidica quota 96, vigente al primo di settembre 2011, nel momento in cui si assumevano diritti e doveri, che dovevano concludersi al termine dell'anno scolastico. Errore, del resto, con il senno del poi, riconosciuto, proprio in questi giorni, dalla stessa firmataria della legge sulle pensioni, prof.ssa Elsa Fornero, l'allora ministro del Governo Monti.
Ma cosa è successo in questi tre anni di applicazione della legge Fornero?
Adesso, dopo circa tre anni di battaglie, di promesse elettorali e non, di ostracismi e di numeri errati o volutamente o inconsapevolmente gonfiati, circa l'entità degli eventuali beneficiari della "sanatoria" dovuta, parrebbe che si possa arrivare alla soluzione della lunga odissea. I soldi ci sono (poco oltre i quattrocento milioni di euro spalmati in più anni), così come garantito proprio dal presidente della Commissione Bilancio della Camera on. Francesco Boccia. Portavoce di questa proposta la "solita"Manuela Ghizzoni, la vera paladina dei quota 96 scuola.
Sarà la volta buona? Sarà posta veramente laparola fine su questa vicenda tutta italiana?
I quota 96 lo sperano e fanno gli scongiuri, vista l'esperienza di questi tre anni di vero calvario.
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