Nel corso delle ultime ore il flusso delle notizie riguardanti l'attività del Governo si è concentrato sulla preparazione dello sblocca Italia, un importante decreto che (proprio come indicato dal nome) deve servire per far ripartire il Paese tanto dal punto di vista amministrativo quanto da quello economico. Purtroppo le prime anticipazioni non fanno alcun accenno a possibili sanatorie verso la situazione di difficoltà nella quale versano molti lavoratori prossimi alla pensione. Stiamo parlando di esodati (per i quali si continuano a rinnovare salvaguardie senza un progetto di pensionamento o una soluzione di lungo periodo), Quota 96 della scuola, disoccupati o precari in età troppo avanzata per poter ritrovare un'occupazione stabile.

Il Ministro Poletti interviene presso la conferenza CL

Il Paese è bloccato nell'immobilismo: lo conferma anche il Ministro Giuliano Poletti, che ha parlato di una nazione bloccata nella rendita e incapace di sviluppare il tema fondamentale del lavoro. Con l'occasione il Ministro è intervenuto anche a chiarimento delle parole pronunciate nelle scorse settimane, circa l'apertura verso un contributo di solidarietà a carico delle Pensioni più alte. "Non ci sono progetti di intervento sulle pensioni nella Legge di Stabilità […] in linea di principio senza far riferimento ad alcun progetto, avevo detto una cosa che credo normale, che ci vuole anche un atto o la possibilità di avere un atto di solidarietà nel sistema previdenziale".

La pensione anticipata resta un tema caldo, i lavoratori attendono risposte

Ma nonostante le parole di rasserenamento di Poletti circa l'abbandono dell'opzione "contributo di solidarietà", il terreno delle pensioni resta uno dei più caldi per il Governo Renzi. Esodati, Quota 96 della scuola, lavoratori precoci e disoccupati in età avanzata chiedono ormai da tre anni di porre rimedio ai problemi di uscita dal mondo del lavoro venutisi a creare con la Riforma Fornero del 2011.

L'esecutivo starebbe lavorando ad un progetto di pensione anticipata, che renderebbe possibile accedere all'inps fin dai 62 anni di età, pur avendo accumulato almeno 35 anni di contribuzione. In molti speravano che una misura simile potesse arrivare già all'interno dello sblocca Italia, ma seppure il decreto potrebbe provocare un importante cambiamento di direzione nella gestione amministrativa ed economica del Paese, non sembra contenere provvedimenti utili a sbloccare le pensioni dei lavoratori in difficoltà.