Non è ancora detta l'ultima parola. Dopo le numerose indiscrezioni che si sono susseguite negli ultimi giorni circa lo slittamento della sanatoria all'autunno, i Quota 96 scendono in piazza il prossimo 29 agosto e nel frattempo prendono nota di una nuova possibile soluzione apparsa all'orizzonte. L'idea è di andare incontro alle esigenze di bilancio dello Stato, offrendo in cambio una soluzione soft da realizzare attraverso lo scaglionamento dei 4000 pensionamenti di insegnanti e lavoratori ATA rimasti bloccati sul lavoro con la Riforma Fornero 2011.

La strategia delle uscite frazionate proposta dalla CGIL

Visto che lo scoglio da superare resta la necessità di reperire le risorse finanziarie, la FLC CGIL ha avanzato una nuova proposta che prevede di sbloccare la situazione attraverso l'accettazione frazionata delle domande di pensionamento dei Quota 96. In questo modo si potrebbe rendere quasi irrilevante il peso delle uscite dal lavoro per i conti e per le casse dell'Inps, perché tale costo potrebbe essere diluito su due o tre anni di bilancio previdenziale. Dal punto di vista pratico, tale strategia potrebbe concretizzarsi organizzando le uscite secondo il principio della maggiore età anagrafica unita ai maggiori contributi versati.

Per i Quota 96 il rischio concreto è di restare bloccati un altro anno

Nel frattempo questo venerdì 29 agosto si terrà un importante Consiglio dei Ministri, che tratterà anche il tema della riforma scolastica. Come già anticipato, da indiscrezioni di stampa sembrerebbe che l'esecutivo abbia deciso di rimandare il punto sugli esodati della scuola all'autunno.

Nella stessa data i quota 96 della scuola hanno scelto di scendere in piazza per protestare contro la ferma obbligatorio sul lavoro. La speranza è che il Governo possa finalmente prendere in considerazione almeno una delle tante ipotesi di risoluzione (come quella appena delineata), prevedendo quindi una sanatoria per la situazione.

I tempi stringono e qualora non dovessero giungere novità in tempo utile, a settembre inizierà un nuovo anno scolastico e 4000 lavoratori rischiano di restare nuovamente bloccati nel meccanismo di mancato pensionamento per un altro anno.