Pensioni anticipate dei docenti della Scuola e Quota 96, si rischia il clamoroso dietrofront. L'allarme lo aveva lanciato già il commissario Carlo Cottarelli ma ora c'è anche la bocciatura, ben più rilevante, della Ragioneria generale dello Stato: la copertura finanziaria per assicurare per il pensionamento anticipato dei 4 mila docenti incastrati nella riforma Fornero è insufficiente e non in grado di assicurare "il rispetto dei quattromila soggetti". Un passo indietro rispetto al lavoro svolto qualche giorno fa quando il decreto legge sulla riforma della macchina della Pubblica amministrazione aveva incassato il suo sì alla Camera con conseguente invio al Senato per la seconda approvazione.

Ma anche l'altra deroga alla riforma Fornero ha subito l'alt della Ragioneria: l'eliminazione delle penalizzazioni per l'accesso alla pensione anticipata per i soggetti che maturano i requisiti della pensione entro il 31 dicembre 2017 è stata contestata dalla Ragioneria che ha inviato il suo parere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla Commissione Bilancio del Senato. Proprio al Senato dovrà approvare il decreto nei prossimi giorni e nel caso in cui dovesse apportare degli emendamenti, il decreto tornerebbe indietro alla Camera per la definitiva votazione con il rischio di andare oltre il 23 agosto, termine ultimo per l'approvazione del decreto stesso e data utile per consentire all'Inps di potersi organizzare per favorire il pagamento delle pensioni ai Quota 96 a partire dal 1° settembre.

Ragioneria, perché ha bocciato la norma dei Quota 96?

La contestazione della Ragioneria riguarda il calcolo effettuato dal Miur sul numero dei docenti che ricadono nella Quota 96, ovvero 4 mila unità. Secondo la Ragioneria, per come è stata scritta la norma approvata alla Camera si prefigura una situazione nella quale si va ben oltre il numero di 4 mila insegnanti: è una salvaguardia aperta nella quale ricadrebbero le situazioni di tanti altri docenti con conseguente aumento degli oneri a carico dello Stato per i quali non è stata ancora individuata un'adeguata copertura finanziaria.

Ragioneria, perché ha bocciato le pensioni anticipate?

Capitolo pensioni anticipate per le quali la norma riguarda l'eliminazione delle penalizzazione per i docenti che scelgono di andare in pensione prima dei 62 anni di età. Lo consente la stessa riforma Fornero, agli uomini che abbiano 42 anni e 6 mesi di contributi, mentre alle donne ne bastano 41 anni e sei mesi.

I contributi però dovranno essere di effettiva prestazione lavorativa ad eccezione di quelli figurativi. Non saranno conteggiati, pertanto, il riscatto della laurea e i contributi volontari e, inoltre, verrà applicata una ulteriore penalizzazione che va dall'1 al 4%.

Il decreto approvato alla Camera elimina entrambe queste penalizzazioni per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2017. La Ragioneria, anche qui, contesta la copertura finanziaria e conti fatti in maniera errata, sottostimandoli. Anziché 1 milione, nel 2014 ne serviranno 5, dei 3 indicati per l'anno prossimo ne occorreranno, in realtà, 15, mentre per i restanti anni non basteranno i 2 milioni indicati ma per il 2016 ne occorreranno 35, 50 per il 2017 e 60 a partire dal 2018.