Dopo la Riforma della Fornero una proposta del governo Renzi potrebbe creare nel paese danni ai lavoratori senza uguali, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, cioè licenziamento ingiusto senza reintegro (in parole povere significa che se un capo di un'impresa decidesse di licenziare senza un motivo sacrosanto potrebbe farlo senza obbligo di reintegro in caso di denuncia ma solo un risarcimento in denaro).
La Riforma Renzi
Riordino delle forme contrattuali. Per attuarla a monte si avrà una sorta di censimento, con l'individuazione in Commissione Lavoro al Senato di tutte le forme contrattuali esistenti, per valutarne la coerenza con il tessuto occupazionale e con il contesto produttivo nazionale e internazionale. Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Visto in relazione all'anzianità di servizio, darebbe, come detto, la possibilità al datore di lavoro di licenziare senza motivazione nei primi tre anni, unica tutela una sorta di preavviso. Revisione della disciplina dei controlli a distanza. Uso delle nuove tecnologie per la «sorveglianza» ed il «tele-lavoro», senza nulla toglier alla tutela della «dignità e riservatezza» del lavoratore. Modifica articolo 13 dello Statuto dei lavoratori. L'art.13 prevede che l lavoratore deve occuparsi delle mansioni per le quali è stato assunto, con la modifica sarà possibile l'uso più «flessibile» dei compiti. Introduzione sperimentale compenso orario minimo. Novità prevista anche i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Riordino attività ispettiva. L'istituzione di «una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro», che fonde i servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'Inps e dell'Inail, con i servizi ispettivi delle Asl e delle Arpa. La Riforma Fornero, si è occupata di lavoro con gli articoli 13 e 14 con cui ha modificato le fattispecie sui licenziamenti dell'articolo 18 L. 300 del 1970 (Statuto dei Lavoratori), il quale parla di licenziamenti illegittimi, nel caso di assenza di giusta causa o giustificato motivo, prevedendo il reintegro o a scelta un'indennità sostituiva pari a 15 mensilità di retribuzione e il diritto al risarcimento del danno, cioè recupero degli stipendi persi durante il periodo di licenziamento.
La Riforma Fornero