Le linee guida della Riforma di Renzi per la Scuola conterranno delle novità fra le quali quella del Registro nazionale degli insegnanti, un documento che racchiuderà i curriculum di tutti i docenti che verranno esaminati dai vari Dirigenti delle scuole, che avranno poi il compito di chiamare chi ritengono  migliori per assegnare loro dei compiti specifici. Il registro in questione, che sarà attivo a partire dall'anno scolastico 2015/2016 secondo ciò che è nelle intenzioni del Governo, fornirà informazioni sulle capacità professionali di docenti e dirigenti amministrativi che sarà associato alle varie scuole dove essi prestano servizio. Le informazioni, che provengono dal fascicolo personale e con l'aggiunta di ulteriori dati, verrà messo a disposizione e sarà consultabile  on line. 



La sezione riguardante i docenti avrà la funzione di giudicarne il lavoro affinché la scuola possa individuare i più meritevoli per quanto riguarda il miglioramento della scuola stessa e rispondenti alle proprie esigenze. Sarà utile per quei docenti che passeranno dall'organico funzionale a quello di diritto e viceversa e da una sede scolastica all'altra. Il Dirigente avrà il potere di chiamata dal registro nazionale dei docenti ma solo dopo aver consultato gli organi collegiali, anche se in questo caso ancora il testo non è chiaro e non si sbilancia sulla sua concretizzazione. Il fine di tutto ciò, da quello che si evince dalle linee guida, sarebbe quello di poter permettere alle scuole di utilizzare insegnanti  migliori e più qualificati.

Il Governo ha avviato una grande consultazione della scuola attraverso il sito labuonascuola che verrà aperta dal 15 settembre fino al 15 di novembre  2014 attraverso la quale chiede una partecipazione  da parte di tutti i protagonisti della scuola che potranno commentare, criticare o incoraggiare gli argomenti e le  proposte per la Riforma scolastica. Come potrà dunque  il docente dimostrare il proprio merito? Quale saranno i criteri di valutazione del suo lavoro? Da quanto proposto dal Governo il merito sarà valutato attraverso dei crediti didattici, professionali  e acquisiti con corsi di formazione. I crediti didattici consistono nella qualità dell'insegnamento tenuto in classe  e dalla capacità di migliorare l'apprendimento degli studenti. I crediti professionali riguardano l'impegno che il docente sarà tenuto a prendere, all'interno della scuola, per promuovere e migliorare l'organizzazione delle attività ordinarie e progettuali. I crediti formativi si riferiscono alla formazione in servizio, nel promuovere la produzione scientifica e le attività di ricerca. Ci saranno percorsi accreditati, valutati, certificati e documentati attraverso i quali si potranno acquisire.