Ha il sapore dell'amaro in bocca la recente dichiarazione del Premier Matteo Renzi riguardo la messa in sicurezza dei conti pubblici in Italia. In un suo viaggio a Londra, nel corso della settimana avrebbe affermato che "le finanze italiane sono solide e sostenibili grazie alla riforma del sistema pensionistico e grazie all'avanzo primario". Con ogni probabilità il Presidente del Consiglio si riferiva alla legge Fornero del 2011, che ha sì reso più sostenibile la previdenza pubblica, ma al prezzo di lacrime e sangue da parte di una vasta platea di lavoratori.

Come non pensare ai quota 96 della scuola, che il diritto al pensionamento l'avevano già maturato (con 35 anni di contribuzione più 61 anni di età oppure con 36 anni di contribuzione più 60 anni di età) e che sono stati tra i più penalizzati in questa vicenda.

Lavoratori quota 96 in piazza, ma dal Governo non arrivano risposte

Per protestare contro la situazione venutasi a creare, i lavoratori ATA e i docenti quota 96 hanno deciso di scendere in piazza. Lo scorso 30 settembre 2014 si sono riuniti in Viale Trastevere a Roma, davanti alla sede del Miur, per far sentire la propria voce e per richiedere un incontro con il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. A tal proposito, un esponente dei Cobas scuola ha spiegato che "il Miur non ha alcuna intenzione di incontrarci.

L'inps scarica sui ritardi del Miur la comunicazione del pensionamento [...] tutte le risorse sono dedicate a la buona scuola e solo se Renzi lo concederà, forse potremo andare in pensione nel 2015... se i soldi basteranno". Ma sembra difficile che il Premier possa intercedere in tal senso, visto che ha recentemente indicato proprio i risparmi raggiunti in passato sul settore della previdenza come uno dei motivi di maggiore stabilità e tranquillità circa la tenuta dei conti pubblici.

Arriva la sesta salvaguardia degli esodati. Ma i quota 96 dovranno probabilmente attendere fino al 2015

Intanto sorgono nuove polemiche dopo l'approvazione della sesta salvaguardia degli esodati, avvenuta in settimana presso il Senato della Repubblica. Molti quota 96 ritengono ingiusto il trattamento differente riservato ai lavoratori rimasti disagiati con la Riforma Fornero, ma il Governo ha già indicato i passato come nella scelta di destinare le poche risorse disponibili si sia voluto privilegiare l'anello più debole della catena.

A prova di ciò vi sono state anche le recenti affermazioni del Presidente Francesco Boccia (commissione Bilancio al Senato), che durante un'intervista televisiva ha ribadito come "la vertenza troverà soluzione entro settembre 2015". Difficile quindi aspettarsi una sanatori nel breve termine, seppure vi sarebbe in via di presentazione la nuova legge di stabilità. E voi cosa pensate al riguardo? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo; se invece desiderate rimanere aggiornati, vi invitiamo a cliccare il tasto "segui" in alto a destra.