"Dispiace vedere Forza Italia arrancare dietro al premier Renzi sulla riforma del lavoro": lo ha dichiarato Giovanni Donzelli, capogruppo in regione Toscana e componente dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, il partito guidato da Giorgia Meloni in prima linea sulle riforme del lavoro e sulla riforma Pensioni, in particolare sulla proposte per i tagli alle pensioni d'oro in favore del pensionamento di lavoratori esodati e Quota 96 scuola con nuove forme di pensione anticipata.

Jobs Act e riforma pensioni, Donzelli (Fda-An): 'Forza Italia arranca dietro renzate'

"Le proposte del Governo Renzi su articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e Trattamento di fine rapporto in busta paga sono - secondo il capogruppo in regione Toscana di Fratelli d'Italia-An - delle classiche renzate: alzate di polvere per nascondere i problemi veri.

Il freno alle aziende per nuove assunzioni - ha spiegato in un comunicato stampa Giovanni Donzelli in attesa dell'incontro tra Renzi e i sindacati di martedì 7 ottobre 2014 su riforme lavoro e pensioni - non è nella difficoltà di licenziamento ma nelle tasse. La pressione fiscale in generale e le tasse sul lavoro in particolare - ha sottolineato il dirigente di Fratelli d'Italia-An che sulla riforma pensioni chiede i tagli alle pensioni d'oro e la tutela dei lavoratori esodati e Quota 96 scuola - uccidono le imprese e bloccano nuove assunzioni. Giovanni Toti e Forza Italia - ha aggiunto Donzelli in polemica col maggior partito del centrodestra guidato da Silvio Berlusconi - dovrebbero saperlo, ma sono troppo impegnati - ha concluso l'esponente di Fd'I-An - a fare la maggioranza sotto copertura per rendersi conto dei problemi reali di chi produce".

Riforma pensioni e lavoro, scontro nel Pd, Jobs Act, Fassina: 'Napolitano vigili su fiducia a delega in bianco'

Intanto, mentre la riforma del lavoro è all'esame del Senato non si placa la polemica nel Partito democratico che si mostra diviso anche sulle proposte per la riforma pensioni 2014 con l'introduzione della pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi come prevede un ddl della minoranza del Pd in conflitto con la maggioranza dei renziani.

"Le conseguenze politiche della fiducia sul Jobs Act - ha dichiarato Stefano Fassina, esponente della minoranza Pd parlando ai microfoni del Gr1 Rai - sono molto gravi innanzi tutto per il Parlamento. Il governo lo costringe - ha aggiunto l'ex sottosegretario all'Economia del Governo Letta - a dargli una delega in bianco, è un problema istituzionale molto grave - secondo il parlamentare del Pd Stefano Fassina - che merita l'attenzione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano".

Riforma lavoro e pensioni, scontro nel Pd, Cuperlo: 'Jobs act importante, Renzi eviti voto di fiducia'

"Il governo dovrebbe evitare la fiducia sul Jobs Act" anche secondo il parlamentare della minoranza del Pd Gianni Cuperlo, sfidante di Matteo Renzi alle primarie per la guida del Partito democratico. In un'intervista rilasciata a SkyTg24 il deputato democratico dice che "occorre concentrarsi sul sul merito, importante è fare una buona riforma del lavoro. Non penso - ha aggiunto Gianni Cuperlo - che il problema sia bloccare o rallentare una riforma del lavoro che è assolutamente necessaria. Però - ha sottolineato il deputato del Pd contrario al Jobs Act di Renzi così come viene proposto - bisogna fare una buona riforma. Faccio un appello al presidente del consiglio - ha aggiunto Cuperlo - affinché si eviti il voto di fiducia su una materia delicata e complessa come la riforma del lavoro".